Siamo a Senise, paese di settemila abitanti in provincia di Potenza, dove un episodio di discriminazione verso una bambina affetta da sindrome di down è avvenuto nella scuola elementare del paese, in occasione dello scatto della tradizionale foto ricordo.
Il fatto consiste in una doppia foto scattata: il primo scatto è stato eseguito con la classe al completo insieme alla bambina in questione, mentre la seconda versione è stata scattata “ripulita” dalla sua presenza. Ad essere stata consegnata a tutte le famiglie, tranne che a quella della bimba affetta da sindrome di down, è stata la seconda foto in cui lei non compare. Ad accorgersi è stato un suo compagno di classe che, viste entrambe le foto, si è accorto dell’incongruenza.
L’onorevole Salvatore Margiotta ha preannunciato un’interrogazione alla Camera dei Deputati del gruppo Pd, rilasciando le seguenti dichiarazioni:
Presenterò lunedì alla Camera, congiuntamente al collega deputato del Pd Ermete Realacci, una interrogazione al Ministro della Pubblica Istruzione in relazione a quanto avvenuto in una scuola di Senise, secondo quanto riportato dalla ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, a firma di Maria Paola Vergallito, e successivamente, oggi, dal ‘Corriere della Sera’, a firma di Gianna Fregonara.
La vicenda, se accaduta così come riportato dagli organi di stampa, è triste e sconcertante: in una scuola elementare la tradizionale foto ricordo di fine anno sarebbe stata ripetuta due volte, in modo che in una delle due versioni non comparisse una bimba down. Ho sentito le spiegazioni fornite dal dirigente scolastico al TG3 Basilicata e anche le sue scuse. Immagino, voglio crederlo e ne sono certo, la sofferenza che stanno vivendo in queste ore le stesse maestre, e voglio credere che solo casualità e coincidenze abbiano determinato la ripetizione della foto.
Proprio perché voglio assolutamente crederlo, e perché conosco la civiltà antica dei lucani, chiederò nell’interrogazione che la vicenda sia immediatamente chiarita. Se invece venisse fuori che vi è stata davvero la volontà di ottenere un editing ‘ritoccato’, come per un casting fotografico, dell’immagine di fine anno, dovremmo davvero prendere atto che il degrado nei rapporti umani di questo Paese è giunto a livelli intollerabili.
Le maestre, dal canto loro, si sono scusate, spiegando il caso come un equivoco nato dal fatto che la prima foto fosse venuta male e che al successivo riscatto, avvenuto pochi giorni dopo, la bambina non fosse presente a scuola. Stando alle loro dichiarazioni – che comunque non pare giustifichino la differente consegna delle foto – non resta che attendere i risvolti dell’episodio per sapere se, quello a cui ci troviamo di fronte, sia o no un gravissimo ed aberrante caso di discriminazione.