Il gelo e il freddo di questi giorni non fanno sconti a nessuno, nemmeno ai capolavori artistici custoditi nella Pinacoteca di Brera a Milano che rischiano di essere danneggiati. E si corre ai ripari.
Un paio di quadri sono stati staccati dalle pareti (i più a rischio il Cristo del Bramante e le Storie di San Gerolamo di Lazzaro Bastiani) e trasferiti al restauro in via precauzionale e su una quarantina di capolavori sono spuntanti dei cerotti per arginare il rischio del distacco del colore come è accaduto alla Pala di Brera di Piero della Francesca.
Una misura preventiva per cercare di arginare le temperature di questi giorni: l’aria molto fredda e secca di questi giorni a Milano ha compromesso l’impianto di condizionamento della Pinacoteca facendo registrare un’umidità nelle sale ben al di sotto del livello di guardia e facendo scattare le misure di allarme.
Il legno risente infatti del cambio di temperature: se varia troppo bruscamente il rischio è che il supporto si dilati sollevando anche il colore che potrebbe finire per staccarsi.
E i visitatori della Pinacoteca in questi giorni si sono trovati di fronte a qualche inevitabile cambiamento ammirando una serie di capolavori incerottati o più tecnicamente “velinati” per precauzione.
La comunicazione ufficiale da parte della Pinacoteca è arrivata solo all’ultimo momento cogliendo un po’ di sorpresa anche James Bradburne, neo direttore manager anglocanadese promosso da Palazzo Strozzi di Firenze a Brera in seguito alla riforma Franceschini. Il manager allontana le “accuse di scarsa attenzione al patrimonio nazionale” e va avanti per la sua strada anche se sembra anomalo che le sale della Pinacoteca non abbiano resistito a un clima rigido, ma non così imprevedibile per Milano.