La riunione dei ministri delle Finanze dei Paesi dell’area Euro, conclusasi la notte scorsa intorno alle 2:00, ha confermato l’impegno dell’Eurogruppo per assicurare la stabilità finanziaria degli Stati suddetti attraverso un uso efficiente e flessibile degli strumenti Efsf/Esm. Nel particolare tale impegno si concretizza attraverso lo scudo anti-spread fortemente voluto da Mario Monti, secondo quanto deciso nel summit dei vertici dell’UE lo scorso 29 giugno.
Nella nota ufficiale dell’Eurogruppo si legge:
Noi riaffermiamo il nostro forte impegno a fare quanto è necessario per assicurare la stabilità finanziaria dell’area euro in particolare attraverso un uso efficiente e flessibile degli strumenti Efsf/Esm per i Paesi membri che rispettano le raccomandazioni specifiche per Paese.
In base proprio a quanto deciso il 29 giugno, la Banca Centrale Europea e il fondo salva-stati hanno firmato un accordo tecnico, in base al quale l’Efsf potrà condurre operazioni di mercati grazie agli strumenti della Bce, mentre simile accordo sarà siglato anche con l’Esm non appena entrerà in vigore.
Sempre nella nota di Bruxelles, si legge:
L’Eurogruppo accoglie poi con favore l’intenzione della Commissione di presentare a settembre delle proposte, sulla base dell’articolo 127 dei Trattati, per unmeccanismo unico di supervisione (bancaria) che coinvolga la Bce: ci aspettiamo che il Consiglio consideri queste proposte con urgenza entro la fine dell’anno.
Rimane ancora una sorta di mistero per quanto riguarda le risorse. Ma, secondo quanto riferito da Klaus Regling, numero uno di Efsf e presidente anche dell’Esm:
Le risorse arriveranno da Efsf/Esm. La Bce agirà come agente fiscale e per conto dell’Efsf/Esm per gli acquisti sul secondario… tutti i rischi saranno in capo al bilancio del veicolo.
Per quanto riguarda gli aiuti alla ricapitalizzazione delle banche spagnole, l’Eurogruppo ha siglato una bozza di Memorandum of Understanding per distribuire aiuti prima grazie all’Efsf, e poi, una volta che sarà operativo, anche attraverso l’Esm, che in ogni caso non diventerà creditore privilegiato.
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