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Monti a Bruxelles incassa fiducia ed incoraggiamenti

Monti a Bruxelles incassa fiducia ed incoraggiamenti

Secondo il presidente dell’eurogruppo Jean Claude Junker, il quale ha lasciato questo commento dopo un vertice con il Presidente del Consiglio Italiano e di altri importanti paesi dell’Unione: “le misure presentate oggi da Monti rappresentano una buona base su cui fondare riforme ambiziose e garantire gli obiettivi sperati, siamo sicuri che Monti saprà realizzare il programma”.

Mario Monti dal canto suo ha risposto a questo “complimento” dal vertice di Bruxelles con un “molto bene” ed un sorriso sotto i baffi che non è sfuggito ai cronisti, che hanno ottenuto solo questo lapidario commento mentre lasciava la sede dell’eurogruppo.

Secondo Rehn Monti ha garanti il pareggio di bilancio entro il 2013, obiettivo in realtà raggiunto principalmente con le riforme poste in essere dal precedente governo Berlusconi, ma che il governo del professore avrebbe cementificato ulteriormente. “Monti ha sottolineato con chiarezza come il governo italiano si assumerà le necessarie decisioni per arrivare al pareggio di bilancio.”

Questa l’osservazione del commissario Olli Rehn, il quale prosegue: “si tratta di misure essenziali per garantire la stabilità finanziaria, fiducia a operatori e per invertire la tendenza negativa del debito. Ci rallegriamo del programma di consolidamento fiscale e misure per la crescita.”

Nonostante tutti gli apprezzamenti incassati oggi l’Unione Europea avverte che non bisogna rilassarsi. “L’Italia deve rapidamente aumentare i suoi sforzi per fronteggiare la sfida incredibile che ha davanti. Il governo ha le competenze per disegnare un pacchetto completo di riforme, ma per essere credibile, l’agenda deve essere ambiziosa, globale, ma anche dettagliata e vincolata a una tempistica precisa”.

Dopo l’incontro è stata diffusa una nota dell’Fmi (Fondo Monetario Internazionale), che spiegherebbe che non sono in corso trattative con Italia e Spagna per un finanziamento da parte dell’organo internazionale. Smentita che continua da quando Berlusconi sottopose l’Italia ad un volontario monitoraggio del fondo.

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