Mario Monti ha appena annunciato la reitroduzione dell’Ici sulla prima casa. Per la verità l’imposta cambierà sigla e si chiamerà Imu. Cambia anche la sostanza, nel senso che questa sarà molto più alta rispetto a quella che era stata abolita dal governo Berlusconi. Grazie a questa nuova misur l’esecutivo conta di recuperare svariati miliardi di euro e dare così respiro alle casse pubbliche. Ma a pagare saranno i soliti noti. Gli immobili del Vaticano, infatti, restano esentati.
Per la Chiesa Cattolica – scrive Il Fatto Quotidiano – il risparmio annuo è di circa 2 miliardi di euro. Una cifra notevole, che avrebbe permesso allo Stato italiano di non tagliare così drasticamente le pensioni, non aumentare l’Iva e non prendere altre misure impopolari.
La decisione di Monti di lasciare intatti i privilegi del Vaticano non stupisce nessuno visto che il professore, si sa, è uomo vicino agli ambienti ecclesiastici. Sul web, comunque, sono migliaia i commenti dei navigatori che criticano ampiamente questa scelta del nuovo esecutivo.
“I ministri piangono, lanciano appelli, chiedono sacrifici imprescindibili, si stracciano le vesti e poi? Poi – dice un lettore – la chiesa risulta intoccabile e non solo per il governo; destra, sinistra, industriali, sindacati, stampa, per tutti l’argomento è tabù”.
Duro, come facilmente prevedibile, il commento della pagina Facebook Vaticano pagaci tu la manovra: “La CEI ha dichiarato che questa manovra è iniqua. Cara CEI, siamo d’accordo con voi, non vi hanno tolto i privilegi fiscali! Facciamoci sentire, almeno in rete: se Ici dev’essere, che lo sia per tutti!”