Lanciata dalla vicepresidente della Camera dei deputati Mara Carfagna (Forza Italia), la campagna virale “Non è normale che sia normale” contro la violenza sulle donne. Si tratta della più grande campagna di sensibilizzazione contro la violenza mai realizzata nel nostro Paese.
L’iniziativa della Carfagna ha ottenuto così tanto successo che è stata bipartisan. Alla presentazione, tenutasi il 21 novembre nella sala della Lupa della Camera dei deputati, erano infatti presenti esponenti di tutti gli schieramenti politici, da Maria Elena Boschi a Giulia Bongiorno, da Isabella Rauti a Maria Edera Spadoni e la dottoressa Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Sul palco si sono succedute le interviste, tra gli altri, di Barbara Palombelli a Giovanni Palmieri, padre di una vittima di femminicidio, di Barbara D’Urso a Filomena Lamberti, alla quale il marito ha gettato addosso l’acido sfigurandola.
Giovanni Palmieri ha perso entrambi i figli, uccisi dall’uomo sbagliato. “Era uno di famiglia – ha raccontato -, il fidanzatino da una vita di mia figlia, che accompagnavo a casa, che non ti dava del tu, gentile e premuroso, il classico bravo ragazzo che si è trasformato in un attimo, uccidendo i miei figli. Dopo che mia figlia Ilaria l’ha lasciato, lui ha iniziato a farle stalking. Ho rivisto il bravo ragazzo ad una decina di metri di distanza in tribunale. Ho aspettato giustizia ed è stato condannato all’ergastolo”.
Filomena Lamberti è invece sopravvissuta al femminicidio dell’uomo della sua vita, l’uomo che aveva incontrato a 16 anni, da cui ha avuto tre figli e con cui ha condiviso 35 anni di matrimonio.
“La gelosia non è amore, ma l’inizio del possesso sulla persona” sono state le parole di Filomena che ha aggiunto: “mi picchiava per futili motivi e lo faceva in presenza dei bambini. Loro sono cresciuti assistendo alla violenza, ma dopo io giocavo con loro e non mi hanno mai visto piangere. Io usavo Facebook e lui non lo sopportava e voleva che mi cancellassi perchè pensava che stessi cercando degli amanti. Mi svegliò di notte e mi versò una bottiglia di acido sul 40% del corpo. Ho fatto 25 interventi ed ancora non è finita, mentre lui ha scontato solo 15 mesi di reclusione, per maltrattamenti in famiglia e non si è pentito,ma ha detto che lo rifarebbe”.
Sui social, sul web e in tv verrà trasmesso il video in cui la Carfagna ed altri personaggi noti dichiarano di essere contro la violenza sulle donne e si fanno un segno rosso sotto l’occhio.
Nel filmato presentato alla Camera compaiono: Fiorello, Barbara D’Urso, Alessandro Borghi, Annamaria Bernardini De Pace, Andrea Delogu, Maria Grazia Cucinotta, Vincenzo Salemme, Paola Turci, Anna Falchi, Bruno Barbieri, Noemi, Bianca Balti, Alessandro Roia, Francesco Montanari, Claudia Gerini.
All’iniziativa, di cui è media partner il magazine Elle, hanno già aderito, in gran numero, donne e uomini del mondo dello spettacolo, della cultura, dell’Università, dell’informazione e della moda, tra questi Alessandra Amoroso, Ambra Angiolini, Bianca Aztei, Giulia Bongiorno, Roberta Capua, Milly Carlucci, Andrea Carpenzano, Cristina Chiabotto, Martina Colombari, Lodovica Comello, Marco Conidi, Carolina Crescentini, Geppi Cucciari, Maria Grazia Cucinotta, Tosca D’Aquino, Salvatore Esposito, Rossella Fiamingo, Corrado Formigli, Claudia Gerini, Marco Giallini, Bianca Guaccero, Miriam Leone, Diletta Leotta, Selvaggia Lucarelli, Filippo Magnini, Guillermo Mariotto, Emma Marrone, Alberto Matano, Giorgia Palmas, Giovanna Nina Palmieri, Melissa Panarello, Federica Panicucci, Federica Pellegrini, Martina Piemonte, Lola Ponce, Simona Quadrella, Michela Quattrociocche, Isabella Rauti, Giorgia Rossi, Ivan Zaytsev, Samantha De Grenet, Nina Soldano e l’intero consiglio comunale di Venezia.
“Per raggiungere più persone possibili – ha evidenziato la Vice presidente Carfagna -, per arrivare anche dove la comunicazione tradizionale non si è spinta, alla Camera dei deputati abbiamo pensato di rivolgerci a tutte le italiane e gli italiani. Ognuno di noi può contribuire a diffondere questo messaggio di impegno in vista della Giornata internazionale indetta dall’Onu per il 25 novembre”.
L’onorevole Carfagna ha invitato tutti a postare sui social l’hashtag #nonènormalechesianormale e una foto con il segno del rossetto sotto l’occhio. “Chiediamo a tutti di unirsi all’onda – ha affermato – e di diffondere il messaggio. Chiunque può contribuire coinvolgendo amici e conoscenti sulle piattaforme social e sul web. Non basta più discutere tra addetti ai lavori, oggi bisogna aprirsi, sfruttare in maniera positiva le potenzialità della rete perché se ne parli in famiglia e nei luoghi di lavoro. Si tratta di un tema drammaticamente diffuso e vicino a tutti noi”.
Femminicidio e stalking sono le conseguenze più drammatiche di minacce ed atti violenti, spesso mascherati da amori morbosi ed ossessivi.
“La violenza sulle donne – ha osservato la vicepresidente della Camera – è una piaga che appesta la nostra società. Come ha detto il Presidente Mattarella, una donna su tre la subisce, ogni tre giorni c’è una vittima, ci penso spesso quando viaggio, quando sono in treno e guardo le donne. Allora ho pensato al nome di questa campagna, perché non è normale il ricatto di un uomo, non è normale se viene uccisa in casa da un uomo ogni 60 ore, non è normale che dopo uno stupro ci si chieda come fosse vestita”.
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