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Non ha più le dita ed un piede: bimba di due anni sopravvive alla meningite

Non ha più le dita ed un piede: bimba di due anni sopravvive alla meningite

Il suo primo Natale l’ha vissuto combattendo per sopravvivere, il secondo, quello che arriverà tra qualche ora, potrà trascorrerlo con la sua famiglia circondata dall’amore e dal calore dei suoi cari. Parliamo di una bambina di soli 2 anni che, l’anno scorso, a causa della meningite, ha rischiato di morire. Adesso sta bene, nonostante, per poter farla vivere, sia stato necessario amputarle tutte le dita della mano ed un piede a causa della malattia provocata da un mortale batterio. La piccola Kaiya Jackson utilizzerà delle posate speciali che, attaccate ai polsi, le permetteranno di mangiare il tradizionale tacchino per natale e scartare con tanta felicità i regali che Babbo Natale lascerà per lei sotto l’albero.

Ripercorriamo la storia di Kaiya. La bimba fu portata lo scorso 16 dicembre con un’ambulanza nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale per bambini di Birmingham a causa di un avvelenamento del suo sangue provocato dalla stessa meningite. La bambina ha trascorso i successivi 10 giorni in coma indotto, in modo da poter combattere la setticemia che stava devastando il suo piccolo corpicino. Ashley Ward, 24 anni, madre di Kaiya ha dichiarato: “Quando è venuto il 16 dicembre di quest’anno, il mio compagno Dan ed io stavamo male pensando che giusto un anno fa la nostra bambina combatteva per sopravvivere. Guardare com’è sopravvissuta in questi 12 mesi e vedere che adesso sta bene per noi è davvero incredibile. So che sono la madre e che quindi sembra scontato che io lo dica: ma Kaiya è davvero la bambina più coraggiosa che io abbia mai visto“.

Ashley, badante a tempo pieno, e il suo compagno Dan, che lavora nella produzione alimentare, iniziarono a capire che la loro bambina stava male quando a Kaiya venne la febbre, mentre Ashley era incinta di 6 mesi di Jayden, fratello più piccolo di Kaiya, che adesso ha 9 mesi. Il medico di famiglia ritenne che Kaiya avesse un semplice virus influenzale e che, pertanto, dovesse prendere il Nurofen e la madre mantenere un occhio vigile sulla piccola. Tuttavia, una madre è sempre una madre e dunque, preoccupata, Ashley prese la figlia a casa della nonna e la portò in ospedale, distante solo pochi minuti. Questo perchè Ashley era stata allertata da alcuni segni viola sulle gambe della piccola, oltre ad un rash cutaneo, sempre di macchie viola, sotto il pannolino, chiari segni rivelatori di meningite. “Sembrava un incubo, Kaiya piangeva, io piangevo, ma non volevo guardarla, perchè non volevo che lei mi vedesse così sconvolta” ha dichiarato Ashley. I medici subito decisero che la piccola avesse bisogno di cure specialistiche e pertanto fu trasferita all’ospedale per bambini di Birmingham. Le 48 ore successive sarebbero state cruciali a detta dei medici che ritenevano elevate le probabilità che la piccola non sopravvivesse. “E’ stato terribile attendere quelle lunghissime 48 ore e vedere che il suo corpo diventava nero a causa della malattia. Il suo corpo si era gonfiato tutto ed io e Dan potevamo solo guardarla rabbrividendo” ha rivelato Ashley. Mammà e papà della piccola hanno poi trovato un alloggio nell’ospedale, per poter rimanere vicini alla loro bambina.

Ed invece di festeggiare normalmente il Natale, fra doni e allegria, la gioia più grande di Ashley e Dan fu quella di poter finalmente sentire i respiri della loro piccola, sebbene grazie ad un ventilatore. Tuttavia la setticemia aveva messo a dura prova il corpo di Kaiya e per questo i medici comunicarono ai genitori della bambina che era necessario amputare tutte le dita delle mani, parte delle mani stesse e un piede, per permettere a Kaiya di sopravvivere. Dan ed Ashley si sono subito mostrati preoccupati per quello che sarebbe stato il futuro di Kaiya che, tuttavia, si è mostrata coraggiosa e con il tempo si è anche abituata a mangiare con le sue speciali protesi ai polsi. La piccola gioca al parco e non vede l’ora di tornare a camminare. A gennaio, infatti, ciò sarà possibile grazie ad una speciale protesi al piede che le consentirà di indossare scarpette nuove e muovere i suoi nuovi primi passi. Per le protesi alla mani i genitori di Kaiya hanno, invece, concordato che sarà la piccola a decidere se volerle o meno quando sarà più grande. Ciò che importa adesso è che questa bambina coraggiosa è viva e potrà gioire del suo primo Natale, così come del resto della sua vita, circondata dall’amore della sua famiglia.

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