Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo ieri durante la cerimonia del Ventaglio, ha fatto un discorso a tutto campo, commentando i più recenti avvenimenti politici, e soprattutto ha “blindato” il governo Letta, paventandone i rischi qualora esso cada: “Si può mettere a repentaglio la continuità di questo governo, impegnato in un programma di attività ben definito, senza offrire pesanti ragioni ai più malevoli e anche interessati critici detrattori del nostro paese, pronti a proclamare l’ingovernabilità e l’inaffidabilità? I contraccolpi a nostro danno si vedrebbero subito e sarebbero irrecuperabili” ha affermato il Capo dello Stato. Napolitano ha sottolineato che “il periodo è inquieto con rischi di paralisi”, e va tenuta ben presente “la criticità delle condizioni economiche e sociali del nostro Paese”.
Per il presidente della Repubblica, è quindi “indispensabile nell’interesse generale proseguire nella realizzazione degli impegni del governo Letta“, e a tal proposito ha sottolineato l’importanza del “cronoprogramma di 18 mesi già partito in Parlamento”. Napolitano ha quindi rivolto un forte monito ai vari partiti, affinchè “non ci si avventuri a creare vuoti, a staccare spine”, e ha invitato “coloro che lavorano su ipotesi fumose e arbitrarie a non contare su decisioni che spetterebbero al presidente della Repubblica”. Il messaggio sembra rivolto sia a chi, nel Pd come nel Pdl, valuta l’ipotesi di una crisi di governo, sia, soprattutto, a quella parte dei Democratici che starebbe pensando di votare la mozione di sfiducia al ministro Alfano, che sarà presentata oggi al Senato da M5S e Sel.
Il presidente della Repubblica si è inoltre soffermato sul caso Shalabayeva, parlando di “una storia inaudita” che ha visto la “precipitosa espulsione dall’Italia della madre kazaka e della sua bambina”, dove vi sono state, ha aggiunto, “pressioni e interferenze inammissibili da parte di qualsiasi diplomatico straniero“. Napolitano ha comunque rimarcato che “il governo ha opportunatamente deciso” di sanzionare quei funzionari che “hanno assunto decisioni non sottoposte al necessario vaglio dell’autorità politica e non fondate su verifiche e valutazioni rigorose”, mentre, ha aggiunto, “per dei ministri è assai delicato e azzardato evocare responsabilità oggettive”. Il Capo dello Stato ha anche stigmatizzato i recenti insulti del leghista Calderoli al ministro Kyenge, affermando che bisogna “levare un argine comune” contro “l’ingiuria indecente e aggressiva, specie se a sfondo razzista o maschilista, e ancor di più se pronunciata da chi dovrebbe unire alla dignità personale quella istituzionale“.
Napolitano ha anche affrontato un’altra possibile minaccia al governo, quella che può venire dalla sentenza della Cassazione sul processo Mediaset che vede imputato Silvio Berlusconi, prevista per il 30 luglio: “Si sgombri il terreno da sovrapposizioni improprie, come quelle tra vicende giudiziarie dell’onorevole Berlusconi e prospettive di vita dell’attuale governo” ha affermato, aggiungendo che bisogna anzi “proseguire con maggiore e non minore coesione” nel sostegno alle larghe intese, tenendo presente che “la situazione dell’Italia potrebbe peggiorare anche bruscamente di fronte ad una nuova destabilizzazione del quadro politico italiano”.