Sono in tutto 900. Di esse, 150 sono giunte dalla Cina a Correzzana ieri. Le altre scimmie arriveranno, trasportate dai tir, dopo essere sbarcate all’aereoporto di Roma-Fiumicino, nelle prossime ore. Gli animali sono destinati alla vivisezione.
A Correzzana, piccolo comune della neonata provincia di Monza, ci sono i laboratori della Harlan. Di che si tratta? La Harlam è una multinazionale (la cui sede principale è negli Stati Uniti) che si occupa allevamento e di animali da laboratorio venduti a terzi per scopi scientifici. L’ente collabora con università, strutture ospedaliere, aziende farmaceutiche e istituti di ricerca di tutto il pianeta.
In Italia sono 600 i centri dove viene praticata la vivisezione degli animali. Ogni anno sono circa 800mila gli animali utilizzati.Può trattarsi anche di topi, conigli, mammiferi, ecc. Una buona parte degli esperimenti serve per testare quei farmaci che poi – se passeranno ulteriori verifiche – dovranno curare l’uomo.
Nel nostro paese 900 scimmie utilizzate per fare da cavie non si erano mai viste. Sono state importate dalla Cina, che a sua volta le ha prelevate da altri paesi asiatici. Perché l’operazione fosse possibile, è stato necessario il nullaosta del nostro ministero della salute.
Le associazioni sono infuriate. Su tutte l’ormai celebre Cento per Cento animalisti, salita alla ribalta delle cronache nazionali con proteste creative ed eclatanti.
“Questo della Harlam è uno dei centri di sperimentazione più tristemente famosi in Italia – ha dichiarato Paolo Mocavero, presidente dell’associazione. – La vivisezione sui primati in Italia è molto restrittiva ma le normative vengono regolarmente aggirate con autorizzazioni di veterinari compiacenti. Chiediamo alle autorità competenti di fare controlli sulla regolarità di un’importazione così massiccia di primati”.
Sul piede di guerra è anche un’altra associazione, Freccia 45, che si occupa di promuovere i diritti degli animali.
“La vivisezione è una falsa scienza, inutile e arcaica, attuata da persone che si arrogano il potere assoluto di decidere se e come seviziare e porre fine alla vita di altri esseri viventi – ha detto Susanna Chiesa, una volontaria. – Continueremo a batterci perché questo vergognoso atto di atrocità venga definitivamente vietato”.