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Monti: “Dichiarazioni Squinzi fanno salire lo spread”

Monti: “Dichiarazioni Squinzi fanno salire lo spread”

Quella di ieri, per il Premier Mario Monti, è stata la giornata della rabbia nei confronti delle parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. A Aix en Provence, dove ha incontrato il ministro della salute francese Pierre Moscovici, Monti ha detto:

L’Italia è considerata dal Nord dell’Europa come un Paese debitore e questo nonostante l’Italia non abbia domandato un solo euro all’Efsf, Esm. Abbiamo contribuito in proporzione in modo simile alla Francia e un po’ meno della Germania agli aiuti per Grecia, Portogallo, Irlanda e ora anche per le banche spagnole e nonostante questo continuiamo a essere considerati un Paese debitore. Abbiamo chiesto di mettere in atto un meccanismo che limiti la differenza degli spread.

Il Presidente del Consiglio ha poi attaccato apertamente Squinzi, reo di aver parlato di macelleria sociale a proposito dei tagli introdotti dalla spending review. Monti ha così commentato:

Dichiarazioni di questo tipo fanno aumentare lo spread, i tassi di interesse e incidono non solo sul debito pubblico ma anche sulle imprese. Invito a considerare che dichiarazioni di questo tipo da parte di figure istituzionali e personaggi, ritenuti responsabili, hanno effetti molto negativi nei mercati e nelle valutazioni delle organizzazioni internazionali. Quindi suggerirei di fare più attenzione non tanto per riguardo al governo, che evidentemente non lo merita sulle basi di ciò che viene detto, ma per le imprese.

Dall’altro lato, poi, lo stesso Squinzi non sembra voler fare marcia indietro sulle sue rivendicazioni. Al Governo Monti non ha dato neppure la sufficienza piena, ma un voto compreso tra il 5 e il 6. Tra i punti che hanno disatteso il presidente di Confindustria c’è sicuramente quello della ricerca, fattore fondamentale della crescita e nel quale l’azienda di Squinzi investe il 5% del fatturato. Parole di apprezzamento sono state invece espresse per il lavoro che sta svolgendo il commissario alla revisione della spesa pubblica: “Stimo Enrico Bondi, applicare la strategia dei costi standard e razionalizzare gli acquisti è l’unico modo per affrontare il problema“, ha dichiarato Squinzi.

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