Cresce la tensione a Ventimiglia, dove la Francia, da giovedì, ha chiuso la frontiera con l’Italia bloccando il transito dei migranti che vogliono lasciare il nostro paese. Nel pomeriggio i circa duecento profughi hanno organizzato un corteo di protesta sulla statale 1 in direzione del confine, ma polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno effettuato una carica senza l’uso della forza per allontanarli: la maggior parte dei migranti sono indietreggiati, ma una cinquantina di loro si sono invece posizionati sulla scogliera a riva, minacciando di gettarsi in mare. I profughi hanno inoltre gridato slogan come “non siamo animali, siamo uomini“, stanno facendo uno sciopero della fame e sarebbero anche sorte delle liti con chi cercava di mangiare qualcosa. A Ventimiglia sono state allestite docce e servizi igienici, mentre alcuni cittadini hanno portato loro panini e altro cibo: le donne lo prendono e lo danno ai bambini, quasi di nascosto.
Gli immigrati spiegano di non voler chiedere asilo politico all’Italia, perché altrimenti dovrebbero aspettare qui diversi mesi prima di ottenere una risposta, mentre desiderano raggiungere i paesi del Nord Europa per ricongiungersi alle loro famiglie. A Mentone, primo punto d’accesso alla Francia venendo dall’Italia, la police nationale francese e la Gendarmerie presidiano la frontiera, che rimarrà chiusa, come ha confermato il sindaco Jean Luc Gubal. Il prefetto Adolphe Corat ha reso noto venerdì che nell’ultima settimana nelle Alpi Marittime è stato fermato un numero record di migranti, 1439, dei quali 1097 rimandati in Italia, e che da qualche giorno il numero di immigrati che tenta di oltrepassare il confine tra Francia e Italia supera il picco registrato nelle settimane record del 2014.
Alcuni migranti starebbero cercando di valicare il confine affidandosi ai “passeur” o incamminandosi di notte lungo i sentieri di montagna, come è dimostrato dal fatto che, anche alla stazione di Ventimiglia, il loro numero sarebbe diminuito. Intanto a Milano, nella notte tra venerdì 12 e sabato 13, le forze dell’ordine hanno allontanato i profughi che da alcuni giorni avevano trovato riparo all’interno della stazione Centrale, e che al momento si sono semplicemente spostati all’esterno. Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca ha assicurato di aver trovato una soluzione ponte. Anche il sindaco del capoluogo lombardo Giuliano Pisapia, in giornata, si è recato sul luogo per partecipare ad una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza.
A Roma, invece, il Comune sta allestendo in zona stazione Tiburtina-ponte Lanciani una tendopoli con letti, cucine da campo e bagni chimici per ospitare gli immigrati accampati nei pressi della stazione Tiburtina: la struttura avrà al momento 150 posti letto e sarà gestita anche dalla Croce Rossa. Il premier Matteo Renzi incontrerà mercoledì 17 il premier inglese David Cameron e domenica 21 il presidente francese Francois Hollande, entrambi a Milano in ambito Expo, e discuterà con loro anche dell’emergenza immigrazione. Il 25 e 26 giugno si terrà invece il vertice dei leader Ue: nella bozza delle linee guida si insiste sulla politica dei rimpatri dei migranti per motivi economici, ma non si fa cenno, per il momento, ad un’eventuale ricollocazione degli immigrati con quote obbligatorie di accoglienza per ogni Paese membro.