Michele Santoro tornerà a fare televisione. Non sarà né in Rai, né su la7 ma, come ha fatto con Rai per un notte e Tutti in piedi, punterà ancora su tv locali, satellitare, digitale terrestre e web. Il suo nuovo programma si chiamerà Comizi d’amore. Ieri l’ex conduttore di Annozero ha annunciato il suo ritorno durante la festa del Fatto Quotidiano (lo stesso giornale che, assieme a Servizio Pubblico, finanzierà l’iniziativa). L’ex europarlamentare si è scagliato un po’ con tutti: dai colleghi, ai rappresentati dell’opposizione, passando per i dirigenti di la7. Ma il bersaglio numero uno è stato Silvio Berlusconi: “Possiamo dirlo o no finalmente che deve togliersi dalle balle? Possiamo dire o no che uno che ha la scheda sim di un colombiano, che consiglia a un latitante di starsene all’estero, che fa di tutto per evitare di rispondere a semplici domande dei giudici, non deve fare il presidente del consiglio? Chiedo ai colleghi di Libero e del Giornale se questa opinione pubblica ha diritto di esistere. Io credo di sì, perché così saremo tutti più liberi”. E ancora: “Dov’è l’opposizione in questo paese? Cosa fa per difendere l’informazione libera? L’unica cosa che Bersani sa fare è paragonarmi a Mario Balotelli: prima o poi giocherà“.
Sulla trattativa con la7, Santoro ha spiegato che l’accordo informale c’era già. A un certo punto l’ad di Telecom Italia Media Giovanni Stella ha posto una serie di paletti. Pretendeva anche che l’editore controllasse la scaletta prima che il programma andasse in onda. L’ex europarlamentare ha detto che una cosa del genere non era accettabile e avviene solo in un regime.
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