E’ Vittorio Grilli il nuovo ministro dell’Economia, ruolo finora ricoperto dallo stesso premier Mario Monti, il quale ha contestualmente istituito il Comitato per il coordinamento della politica economica e finanziaria, che sarà da lui presieduto e del quale faranno parte lo stesso neoministro Grilli, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e altri ministri competenti in materia. Alle riunioni del Comitato potrà inoltre partecipare, previo invito, il governatore della Banca d’Italia.
La nomina del neoministro dell’Economia era attesa da otto mesi, avendo Grilli coadiuvato Monti in tutti i progetti più delicati, dalla manovra Salva-Italia alla spending review, sempre al fianco del premier durante i principali vertici internazionali e nelle riunioni importanti.
Di origini milanesi, nato nel 1957, Vittorio Grilli vanta un curriculum degno del proprio ruolo. Laureatosi alla Bocconi, tra il 1986 e 1994 è stato per quattro anni alla Yale University in qualità di assistant professor e al Birkbeck College della Università di Londra per i restanti quattro; lavora per il ministero dal 1993, anno in cui fu chiamato dal mondo accademico per entrare a far parte del consiglio degli esperti, guidato all’epoca da Mario Draghi. Dopo una breve esperienza come managing director al Credit Suisse First Boston a Londra, nel 2002 diviene Ragioniere generale dello Stato, per poi passare nel 2005 alla direzione del Tesoro, incarico mantenuto sino al 2011 sia con governi di centrodestra che di centrosinistra. Da aprile a novembre 2011 inoltre è stato presidente del Comitato economico e finanziario (Cef), a Bruxelles, che si occupa di preparare le riunioni dell’Ecofin e di supervisionare i conti pubblici dei Paesi dell’Unione Europea.
Grilli ha prestato giuramento al Quirinale questo pomeriggio, accompagnato dalla moglie Alessia e dai tre figli, dopo aver portato a termine due progetti fondamentali per il nostro Paese: ha infatti negoziato l’approvazione di uno scudo calma-spread al summit dell’Unione Europea del 28 giugno e ha steso il decreto legge sulla revisione della spesa pubblica approvato il 5 luglio.
La sua nomina a ministro è stata accolta molto positivamente dal commissario europeo per gli Affari economici e monetari Ollie Rehn, il quale ha dichiarato: “Vittorio, che conosco da molto tempo, ha avuto un ruolo chiave nella gestione della crisi dell’eurozona. Sarò lieto di lavorare assieme a lui per risolvere la crisi del debito in Europa attraverso la ripresa, le riforme e il rafforzamento dell’eurozona”.