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Lotta tra cani, sul ring le bandiere dell’Heineken

Lotta tra cani, sul ring le bandiere dell’Heineken

Boicottiamo Heineken” è il grido unanime del web. La rivolta si è scatenata dopo alcune foto online che ritraggono lotte clandestine tra cani, in un ring dove sventolano le bandiere dell’Heineken, azienda produttrice di birra. Le foto arrivano dalla Mongolia e l’azienda ha subito aperto un’inchiesta per saperne di più. Quello che è emerso sembra essere un errore che nulla ha a che vedere con l’Heineken stessa.

La pagina Facebook dell’azienda produttrice di birra è stata subito presa di mira dagli utenti del web. Ma la smentita arriva subito: “Siamo a conoscenza delle immagini di combattimenti tra cani che circolano online assieme alla nostra pubblicità. Non sosteniamo queste pratiche crudeli e stiamo investigando con urgenza”. Le prime indagini sono infatti partite immediatamente e tutto sembra essere frutto di un errore. Gli organizzatori degli incontri clandestini tra cani hanno confermato che l’Heineken non c’entra nulla con i loro spettacoli e le bandiere sarebbero rimaste sul palco perché il giorno prima si era tenuta una manifestazione diversa.

La notizia è stata subito diffusa dall’azienda, anche attraverso i social network. La foto risale a circa un anno fa ed è stata scattata all’interno della discoteca Oasis di Ulaanbaatar in Mongolia. In questo Paese la lotta tra cani è molto diffusa e attira migliaia di scommettitori, ogni mese. L’Heineken si dice sconvolta da tanta crudeltà e nega fermamente di aver mai appoggiato spettacoli del genere, anche in Paesi lontani. Il gestore del locale ha confermato: “E’ stata una mia dimenticanza”. Il risultato? Licenza immediatamente tolta al gestore della discoteca e scuse ufficiali per l’azienda.

L’Heineken, inoltre, ha invitato i suoi fan a segnalare episodi del genere. Alfredo Patolongo, di Heineken Italia, riporta: “Quella foto è lontanissima dalle nostre politiche aziendali. Abbiamo sempre portato avanti campagne di comunicazione responsabili. Non sponsorizziamo nemmeno la boxe. Il problema è controllare che i distributori cui viene appaltata la gestione della merce  facciano rispettare le nostre policies aziendali».

 

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