L’aumento del numero dei terremoti negli USA potrebbe essere causato dall’intensificazione dell’estrazione di petrolio e di gas, secondo quanto riferito dal geologo e rappresentante dello United States Geological Survey (USGS), William Ellsworth.
Ellsworth ha parlato, per la precisione, del motodo di estrazione degli idrocarburi; metodo in cui viene usata la pressione di un fluido – generalmente, l’acqua – per creare una frattura in uno stato roccioso. Questo metodo viene chiamato “Fracking“.
Gli scienziati affermano di non avere nessuna prova che colleghi i due eventi anche se, in alcuni casi, è proprio la pressione del fluido immesso nelle rocce che provoca una piccola attività sismica.
Lo United States Geological Survey ha effettuato uno studio, che mette in evidenza l’aumentare degli eventi sismici proprio da quando è iniziata la pratica di questa nuova tecnica.
Prima del 2000 – data in cui si iniziò ad usare questa tecnica estrattiva – negli Stati Uniti centrali si verificavano in media circa 21 terremoti l’anno; mentre nel 2009 la cifra è salita a 50, aumentando ulteriormente nel 2010 a circa 87 terremoti l’anno, per poi arrivare fino al 2011 quando si sono registrati circa 134 eventi sismici.
In apparenza, sembrano non esserci dunque prove a sostegno della tesi che vede l’utilizzo del Fracking come causa dell’aumento dei sismi, ma in due stati dell’Unione Europea – Francia e Bulgaria – è stata comunque vietata questa pratica estrattiva.