Secondo quanto riferito dal segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno, Lele Mora, il noto agente dei Vip, in carcere dallo scorso 20 giugno nel carcere di Opera (Mi) per bancarotta fraudolenta, avrebbe tentato il suicidio. Sarno ha subito precisato che però potrebbe trattarsi di un gesto dimostrativo. L’agente di spettacolo è stato soccorso in quanto avrebbe tentato di soffocarsi, applicandosi dei cerotti sia sul naso che sulla bocca. “Il tentato suicidio è stato posto in essere con cerotti regolarmente detenuti in cella. Ovviamente l’intervento dell’agente di sorveglianza è stato efficace ed immediato. Considerate le modalità più che ad un reale tentato suicidio è forse più appropriato riferirsi ad un gesto dimostrativo, che non è escluso possa essere stato messo in piedi per attirare l’attenzione sulla sua vicenda processuale” ha spiegato Sarno. Mora è coinvolto anche nel processo per il cosiddetto RubyGate, per favoreggiamento della prostituzione. Nel carcere di Opera però l’agente è detenuto per la bancarotta della sua società Lm, fallita nel giugno 2010 con un buco da 8,5 milioni di euro. Per queste accuse ha patteggiato una pena 4 anni e 3 mesi, facendo tuttavia ricorso in Cassazione.
Mora sperava di poter uscire dal carcere prima di Capodanno, ma l’istanza di scarcerazione è stata rinviata dal 28 dicembre al 4 gennaio. “Siamo furibondi, nessuno dal carcere di ci ha avvisato e siamo venuti a sapere del tentato suicidio dalla stampa” ha dichiarato Luca Giuliante, uno dei legali di Mora. L’avvocato ha spiegato di aver aspettato un’ora, dalle 12:30 alle 13:30, di parlare con il suo assistito. Incontro negato, poichè, il personale del penitenziario gli ha fatto sapere che Mora non stava bene. I legali di Mora denunciano da settimana che l’agente non è in condizioni di salute ottimali, essendo dimagrito anche 30 kg. Il giudice Elisabetta Meyer nelle scorse settimane ha disposto una perizia medica che è tuttora in corso.