Il ddl stabilità ottiene il sì in Commissione Bilancio al termine di una burrascosa seduta durata sino a notte e fonda e si appresta alle 15 di oggi a passare all’esame della Camera. L’esecutivo è andato sotto su due emendamenti su cui aveva espresso parere negativo. Il primo stanzia 250 milioni in favore dei Comuni e delle Regioni colpite dall’alluvione di questi giorni e il secondo riguarda il comparto sicurezza. Le divergenze su questi punti, ma anche sulle proposte di modifica presentate dai relatori in materia di scuole paritarie e deroghe per i Comuni al patto di stabilità interno, hanno portato nella notte a sospendere la seduta. Ma alla fine la commissione ha dato via libera ai provvedimenti.
Per quanto riguarda il Fisco, la commissione ha approvato l’emendamento dei relatori che riscrive la parte fiscale della legge. Restano invariate le aliquote Irpef mentre aumentano nel 2013 le detrazioni dei figli a carico (dagli attuali 900 a 1.220 euro quelle per i figli sotto i tre anni e di 400 euro quelle per i disabili). Da luglio 2013 si innalzerà l’aliquota Iva dal 21 al 22%, mentre non cambierà quella del 10%. Dal 2014 ci sarà anche un taglio al cuneo fiscale per circa 1,4 miliardi di euro. Passata la proposta di Aldo Di Biagio (Fli) che proroga per il 2013 le detrazioni Irpef per i carichi familiari ai cittadini italiani che lavorano all’estero ma che sono soggetti alle imposte italiane.
L’emendamento sull’alluvione prende i soldi dal Fondo di 1,2 miliardi che la legge di stabilità prevedeva di usare per defiscalizzare i contratti di produttività. Il sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo ha spiegato che la contrarietà del governo era sul «merito» di questa decurtazione e non sulla mancata copertura finanziaria dello stesso. Anche sulla sicurezza l’esecutivo ha espresso parere negativo, nonostante i relatori avessero eliminato dal loro emendamento una norma per venire incontro alle richieste del Tesoro. Nella nuova formulazione approvata oggi si prevede la possibilità per il comparto sicurezza di assunzioni «in deroga al blocco del turn over» previsto per la Pubblica amministrazione, per una spesa complessiva di 100 milioni. È stata tolta l’indicazione delle soglie di copertura del turn over (fino al 50% nel 2013) indicate nella prima versione dell’emendamento dei relatori.