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Cosa sono le PMI e perché sono fondamentali in Italia

Cosa sono le PMI e perché sono fondamentali in Italia

Sulla base di una direttiva Europea le imprese definite come piccole e medie imprese sono quelle che hanno al loro interno un numero inferiore a 250 persone, che non superano un fatturato annuo di 50 milioni di euro e che hanno un bilancio totale annuo minore di 43 milioni di euro.

Nelle organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale, il WTO e le Nazioni Unite e nell’Unione Europea viene utilizzata l’abbreviazione PMI oppure SME, ma in altri paesi l’abbreviazione utilizzata è SB, che sta per “Small or Medium sized Business”.

Vanno a rappresentare un’altra categoria le PMI innovative, che sono state introdotte nel panorama legislativo italiano grazie al Decreto “Investment Compact” nel gennaio 2015. Si tratta di micro, piccole e medie imprese che lavorano nel settore dell’innovazione tecnologica.

Con la loro creazione il Governo ha voluto aumentare la diffusione di aziende tecnologiche in ogni settore produttivo, per tentare di rilanciare la competitività e la produttività dell’industria manifatturiera italiana.

È sicuramente complesso capire come funzionano i finanziamenti alle imprese, tuttavia, non è impossibile, soprattutto quando ci si affida a professionisti del settore. Infatti, è sempre più ricercata la figura professionale del consulente finanziario.

Il consulente finanziario

Questa figura è solitamente assunta da società o banche e sta diventando sempre più fondamentale per investire in maniera oculata; in Italia sono circa cinquantamila gli iscritti all’albo professionale e tra questi troviamo anche alcuni professionisti sotto i 30 anni, segno che questa professione potrebbe davvero essere uno dei “lavori del futuro”.

La consulenza finanziaria per le piccole e medie imprese ha un suo valore in merito all’accesso a finanziamenti, sempre necessari per questa tipologia di azienda, soprattutto dopo i due anni di fermo dovuti alla pandemia di Covid-19.

PMI e Covid-19

Durante il lockdown avvenuto tra marzo e aprile del 2020 la maggior parte delle PMI ha visto calare enormemente i propri fatturati, alcune di queste secondo fonti Istat e studi dell’Osservatorio Innovazione Digitale delle PMI non hanno registrato alcun fatturato.

Anche se si tratta di una situazione diffusa a tutte le regioni del nostro Paese ed estesa in tutti i settori economici, in alcuni campi come ad esempio il turismo, l’industria di beni durevoli e i servizi alla persona e alle imprese, il crollo dei ricavi si è manifestato in maniera alquanto sentita. Per questo, molte PMI hanno dovuto chiudere i battenti o ridurre notevolmente il personale e i beni prodotti. La ripartenza si sta concretizzando ora, grazie ai vaccini e alla ripresa dell’economia, anche se l’attuale conflitto in Ucraina sta facendo aumentare i costi di produzione, mettendo nuovamente a rischio la salute di queste imprese. Per questo, è giusto ricordarsi di privilegiare i prodotti delle PMI Italiane, per aiutare l’economia del nostro paese e per evitare che queste aziende possano rischiare di affossarsi per la seconda volta in pochi anni.

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