Sembra essere cosa certa che la tomba di Renatino De Pedis cambierà sistemazione lasciando la basilica di Sant’Apollinare. Stavolta al cimitero di Prima Porta. Tornerà dunque a regnare la pace nella cripta sottostante l’altare di una delle chiese più antiche di Roma. I dettagli e i tempi della transazione non sono stati ancora decisi, ma da come stanno procedendo Vaticano e Procura di Roma il trasferimento sembra cosa immediata.
La sepoltura di questo esponente di spicco della criminalità romana è sempre stata avvolta dal mistero. La tomba dell’ex capo della Magliana era diventata imbarazzante non solo per il Vaticano ma anche per per il parroco, don Pedro Huidobro Vega costretto ad allontanare quotidianamente decine di turisti desiderosi di fare una foto ricordo accanto alla salma del criminale, ivi sepolto dal 1990, quando il cardinale Ugo Poletti, autorizzò la tumulazione di fronte ad una sostanziosa donazione di denaro da destinare ad opere di carità.
Già il Papa ha fatto capire che bisogna mettere la parola fine ad un giallo che da troppo tempo sta rovinando l’immagine della Chiesa. Padre Lombardi, portavoce della Chiesa, in una nota sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi ribadiva la totale collaborazione con la magistratura, affermando che: “non si frappone alcun ostacolo a che la tomba sia ispezionata e che la salma sia tumulata altrove”. Il parroco di Sant’Apollinare spera che tutto questo clamore possa finire il prima possibile, perché si tratta di una questione di decoro: “Non so quando avverrà la traslazione, anche se prima o poi mi dovranno avvertire. Finora non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale. La salma tumulata nella cripta di per sè non dà fastidio, mentre invece i curiosi che ogni giorno insistono per fare le foto sì. La chiesa deve tornare a essere un luogo di culto in cui andare a pregare non una meta turistica per foto ricordo”.