Quattro terremoti di intensità notevole sono stati registrati in Messico, Oregon e California.
In Messico, le scosse sono state due: una di magnitudo 6,5 nella parte occidentale del paese e l’altra di 6,9 gradi della scala Richter a una profondità di 10 chilometri nel Golfo della California, a 133 chilometri a nord-est dalla città di Guerrero Negro, nello stato di Baja California.
Anche negli USA la terra ha tremato due volte: sulla costa dell’Oregon è stato registrato un sisma di 6,2 gradi della scala Richter, mentre uno di magnitudo 5,3 è avvenuto sulla costa centrale della California.
Le scosse avvenute in Messico sono state avvertite nettamente anche nella capitale, Città del Messico, e la popolazione si è riversata subito in strada, mentre molti edifici sono stati evacuati.
Il direttore generale della Protezione Civile, Laura Gurza, ha reso noto che non si registrano danni a case o persone; mentre il sindaco ha rassicurato sulla situazione, affermando che gli ospedali, la metropolitana ed i servizi pubblici funzionano regolarmente.
In Messico, è il terzo forte sisma in meno di un mese: il 20 marzo scorso, infatti, una scossa di 7,4 gradi della scala Richter – con epicentro in una diversa zona – colpì il paese, causando centinaia di feriti, due morti e danneggiando centinaia di abitazioni. A seguito di quel sisma, sono state registrate ben 378 scosse di assestamento.
L’Istituto sismologico americano, lo US Geological Survey (USGS), ha fatto sapere che, anche per quanto riguarda i movimenti tellurici registrati in Oregon e California, non risultano danni.
