L’annuncio viene dal segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, il quale ha affermato: “è giunto il momento che il popolo libico prenda il suo futuro nelle proprie mani ed affronti il processo di democratizzazione con le proprie forze.”
Rasmussen aveva iniziato una lunga conferenza stampa iniziata alle 17 di ieri e terminata alle 22,30 così: “sta alle autorità libiche decidere se deve esserci un’indagine o meno, ma auspico che si rispetti lo spirito del Cnt per la democrazia e la trasparenza.Vorrei però ribadire che né Gheddafi né chiunque altro sono stati presi come obiettivo dalle operazioni Nato. Al contrario, la missione è stata organizzata per scopi umanitari. Lo scopo era proteggere civili dalle minacce e come parte di questo abbiamo preso di mira convogli armati che potevano essere pericolosi per i civili e sono stati obiettivi legittimi”.
Le posizioni all’interno delle forze alleate della Nato erano differenti, infatti mentre il premier francese Nicolas Sarkozy aveva espresso un parere negativo sulla prosecuzione delle operazioni, il ministro degli Esteri britannico Huge aveva si detto che vedeva avvicinarsi la fine delle operazioni, ma “noi vorremo essere sicuri che non ci siano ancora sacche di forze filogheddafi ancora in grado di minacciare la popolazione civile“.
Le forze dell’Alleanza hanno compiuto oltre 26000 missioni, di cui 9.618 considerate d’attacco, cioè contro obiettivi specifici. Il 21 settembre scorso la durata della missione era stata prolungata di tre mesi, indice che non si ci aspettava di riuscire a stanare Gheddafi così presto. Un ruolo determinante nella risoluzione del conflitto quello della Nato, che facendo cadere la supremazia aerea del dittatore ed imponendo invece una copertura aerea ai ribelli ed anzi il bombardamento costante di obiettivi sensibili ha dato un vantaggio strategico sostanziale.
Insomma i morti sono stati dei ribelli e loro è il merito di essersi sollevati contro il dittatore che opprimeva il loro paese, tuttavia è stato l’aiuto delle forze internazionali a concretizzare l’opportunità di agire.