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Istat, disoccupazione in lieve calo ma al 12,7%: è record dal 1977

Istat, disoccupazione in lieve calo ma al 12,7%: è record dal 1977

L’Istat ha diffuso oggi le sue stime sull’occupazione, secondo le quali il tasso di disoccupazione a gennaio è stato del 12,6%, attestandosi allo stesso livello di dodici mesi prima, e prosegue, quindi, il miglioramento iniziato a dicembre con il 12,9%. Secondo l’istituto di statistica, però, nel 2014 il tasso di disoccupazione è salito al 12,7% dal 12,1% del 2013, con punte sopra il 20% al Sud: si tratterebbe del peggior dato mai registrato dal 1977, e sarebbe dovuto in quasi sette casi su dieci a quanti sono in cerca di una prima occupazione. Nel quarto trimestre del 2014, la disoccupazione ha raggiunto il 13,3%.

Per il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, comunque, quello di gennaio è un risultato incoraggiante dopo diversi anni di caduta dell’occupazione, che, insieme ai segnali positivi di crescita della produzione industriale e della fiducia di imprese e consumatori, fa intravedere la possibilità di un 2015 migliore per l’occupazione e l’economia, con un quadro di maggiore stabilità in grado di favorire gli investimenti delle imprese”. Il premier Matteo Renzi, invece, ha commentato su Twitter: “Più 130 mila posti di lavoro nel 2014, bene ma non basta. Ora al lavoro per i provvedimenti su scuola e banda ultralarga #lavoltabuona”. Mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dalla Germania, ha dichiarato: Bene. Ma aspettiamo dati sempre migliori“.

In lieve calo anche la disoccupazione giovanile, nella fascia tra i 15 e i 24 anni, che è passata dal 41,4% di dicembre al 41,2%, che è il tasso più basso da agosto 2013, ma durante il 2014 il tasso di disoccupazione giovanile è salito del 2,6%, arrivando al 42,7%, con picchi del 58,5% per le giovani donne del Meridione. A gennaio, gli occupati sono 22 milioni 320 mila, undicimila in più di dicembre, ma 131 mila in più (lo 0,6%) su base annua. Il tasso di occupazione è invece salito al 55,8%, facendo registrare uno 0,1% in più su base congiunturale e un aumento dello 0,3% su base annua: per l’Istat, va quindi a consolidarsi il recupero di dicembre.

Il numero degli inattivi è diminuito dello 0,1% mensile e dell’1,3% su base annua, mentre gli occupati part-time nel 2014 hanno superato i 4 milioni contro i 18 milioni a tempo pieno, aumentando del 3,2% nel quarto trimestre 2014. Tra ottobre e dicembre sono aumentati soprattutto i dipendenti a termine (+6,6%) e i collaboratori. Quanto al Pil, esso nel 2014 è diminuito dello 0,4% rispetto al 2013, tornando sotto ai livelli del 2000, mentre la pressione fiscale, nello stesso anno, è arrivata al 43,5% del Pil, in aumento dello 0,1% rispetto al 2013. Il rapporto deficit/Pil, invece, è passato dal 2,9% del 2013 al 3% del 2014.

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