Ieri martedì 18 dicembre è stata approvata dal Senato olandese una legge che vieta tassativamente ogni allevamento di animali destinato alla produzione di pellicce. Questo divieto diventerà effettivo dal 2024, esattamente dal I gennaio: i 10 anni che passeranno saranno necessari a smaltire i 159 allevamenti di visoni, causa di morte di milioni di vite ogni anno.
La proposta accettata in Olanda è abbastanza datata: risale infatti al 2001 ed è stata mandata avanti per anni e anni a causa di numerosi intoppi fra i due rami del Parlamento Olandese. In Olanda si ricorda inoltre che nel 1995 è stato vietato l’allevamento delle volpi, e due anni dopo quello dei cincillà.
Il divieto in Olanda non è il primo in questo senso, visto che tale legge è stata già approvata in Austria, Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia, Croazia e Bosnia. E in Italia? La Lav (Lega Anti Vivisezione) a tal proposito parla chiaro, ed auspica una tale evoluzione di civiltà anche nel nostro Belpaese. Afferma infatti Simone Pavesi, responsabile della Campagna Pellicce della Lav:
L’Italia, con i suoi 10 allevamenti e 150 mila animali all’anno, non può essere da meno. E’ necessario che anche il nostro Paese, primo in Europa a vietare il commercio di pellicce di cane e gatto, prosegua in questo percorso, approvando la proposta legislativa predisposta dalla Lav e già depositata alla Camera e al Senato.
In questo senso si è espressa anche l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali):
E’ un risultato storico se si considera che l’Olanda è il secondo produttore europeo. Ma ancor più significativo è il fatto che questo Paese ha avuto il coraggio di sfidare forti interessi economici per dare voce ai propri cittadini. L’Italia deve seguire l’esempio olandese e fare altrettanto.
In Italia, si ricorda, ci sono due proposte in tal senso: un disegno di legge e una proposta di legge presentati sia al Senato che alla Camera dei Deputati. Purtroppo, però, sono rimasti ancora al punto di partenza.