Colpisce 15 milioni di italiani, in gran parte di sesso femminile. È il dolore cronico, quella forma di sofferenza fisica che, per definizione, si protrae per oltre 3 mesi, compromettendo il benessere psico-fisico della persona. Lo conferma un’indagine condotta a livello nazionale dall’associazione DonnEuropee Federcasalinghe. In base ad essa 6 casalinghe su 10 (65%) soffrirebbero di dolore cronico, causato in particolare (nel 74,4% dei casi) da patologie non oncologiche (artrosi,osteoporosi, artrite reumatoide), con pesanti ripercussioni sulla qualità di vita, limitando le attività quotidiane e i rapporti sociali. Ma “combatterlo efficacemente – afferma l’associazione in una nota – si può e si deve”. E per diffondere conoscenze su questo rilevante problema sociosanitario e informare circa la presenza sul territorio di centri specializzati in terapia del dolore, ai quali potersi rivolgere per ricevere cure adeguate, è partito un ciclo di 11 convegni aperti al pubblico, dal titolo “Donne e dolore cronico: il diritto a non soffrire”.
Ad Asti si è svolto il primo incontro gli altri si svolgeranno a Cosenza (08/10), Milano (09/10), Siracusa (11/10), Ascoli Piceno (12/10), Palermo (20/10), Lecce (31/10), Avellino (08/11), Como (10/11) e Bologna (Novembre, data da definire). Ogni appuntamento sarà presieduto da un clinico di una struttura ospedaliera locale, a disposizione per rispondere alle domande del pubblico e fornire informazioni utili. Numerosi studi scientifici dimostrano che le donne hanno un rischio molto maggiore rispetto agli uomini di soffrire di condizioni cliniche in grado di causare dolore, sia per una più alta incidenza di queste patologie, sia per l’aumentata sensibilità femminile allo stimolo doloroso.
“DonnEuropee Federcasalinghe è orgogliosa di essere protagonista di un’azione di informazione e sensibilizzazione su un tematica così importante come il dolore cronico” -dichiara l’onorevole Federica Rossi Gasparrini, presidente nazionale DonnEuropee Federcasalinghe. “Le ricerche svolte a livello europeo e italiano hanno infatti evidenziato come una percentuale elevata di persone, soprattutto donne, soffra di dolori ripetitivi che condizionano negativamente la loro vita. Oggi non ci si deve più rassegnare a convivere con la sofferenza fisica: esistono su tutto il territorio nazionale centri specializzati nella diagnosi e cura del dolore, abbiamo a disposizione terapie efficaci in grado di curarlo e c’è una Legge, la n. 38 del 2010, che finalmente garantisce ad ogni cittadino il diritto a ricevere un’assistenza qualificata”.
“Il 15 Marzo 2010 il Parlamento italiano ha varato, con un voto pressoché unanime, una Legge che regola la terapia del dolore e le cure palliative per i malati neoplastici e per coloro che soffrono di patologie non suscettibili di guarigione e cura. Questo giorno rappresenta per tutti noi una svolta: finalmente il dolore cronico viene riconosciuto come malattia e per questo diagnosticato e curato”, spiega il dottor Giovanni Siena, Responsabile UOSD Terapia del Dolore/Hospice, Ospedale S. Camillo de Lellis – AUSL Rieti.