Il ministro per le Pari Opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili Josefa Idem ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi per rispondere alle accuse rivoltele riguardo la vicenda dell’Imu non pagata e le altre irregolarità edilizie legate alla sua casa-palestra di Ravenna, facendo anche sapere di non avere alcuna intenzione di dimettersi: “Mi hanno detto di tutto, mi hanno dato anche della puttana… le parole a volte sono pietre e sono state scagliate contro di me con inaudita brutalità e violenza“ ha affermato. Il ministro ha spiegato di aver “delegato ad altri” la gestione degli affari immobiliari e fiscali, “dando un’indicazione chiara: voglio che tutto sia fatto nel rispetto del regole. Vi sono state irregolarità e ritardi: me ne scuso pubblicamente, me ne assumo la responsabilità, e sanerò ciò che sarà da sanare. Non sono infallibile, ma sono onesta“.
Quanto alle dimissioni, la Idem ha affermato: “Questo è un Paese plurale. Se tanti hanno detto che dovrei dimettermi, tante persone mi hanno detto di continuare, di non darla vinta ad una montatura mediatica. E io intendo continuare per non tradire la fiducia delle persone che contano sul mio contributo. In Germania nessuno si sarebbe dimesso per una cosa simile“. Il ministro, vista l’insistenza dei giornalisti nel chiederle cosa farebbe qualora venisse indagata per questi fatti, “si dimetterebbe o resterebbe?” si è poi alzato e ha abbandonato la sala. Il suo legale, Luca Di Raimondo, ha spiegato: “Non è vero che il ministro Idem non ha pagato Ici e Imu. Non c’è stato alcun reato, solo delle irregolarità”.
Duro il commento del capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle Nicola Morra, che ha affermato: “La difesa del ministro Josefa Idem è imbarazzante. Siamo stati tra i primi a sollevare il caso in consiglio comunale a Ravenna e in Parlamento con l’interrogazione depositata al Senato. Confermiamo la nostra richiesta di dimissioni, contenuta tra l’altro nella mozione di sfiducia sottoscritta insieme alla Lega”. Per Gianluca Bonanno, della Lega Nord, “E’ veramente sconcertante vedere, durante la conferenza stampa della ministra Idem, con quale supponenza e protervia ha cercato, insieme ai suoi avvocati, di far credere che la sua coscienza sia pulita”. Nel frattempo, la Procura di Ravenna ha iniziato le verifiche sui documenti trasmessi dal Comune relativi alla casa-palestra e al pagamento dell’Imu della Idem.
Intanto, è emerso un altro caso, relativo ai contributi pensionistici, che rischia di aggravare la posizione del ministro. Il consigliere comunale ravennate di opposizione Alvaro Ancisi sostiene infatti che nel 2006, prima che venisse nominata assessore allo Sport, la Idem sia stata “virtualmente” assunta dall’associazione Kajak, presieduta dal marito Guglielmo Guerrini, al solo scopo di addebitare al Comune gli oneri previdenziali. Gli assessori che per svolgere la loro funzione si mettono in aspettativa dal lavoro dipendente, hanno infatti gli oneri previdenziali pagati dal Comune. Secondo Ancisi, il rapporto di lavoro sarebbe stato “fittizio e strumentale“, poichè l’associazione ha avuto la Idem come prima e unica dipendente e ha versato i contributi per soli dieci giorni di lavoro.