Conosciuto comunemente come il “verme della Guinea”, è uno dei più vecchi parassiti umani documentati, con racconti inerenti il suo comportamento risalenti al 2° secolo A.C. in diversi scritti di cronisti greci. Colpisce gli esseri umani, cani, gatti, cavalli, bovini e altri animali, specialmente in Africa e in Asia. Il parassita entra nell’ospite dopo l’ingestione di acqua contaminata con copepodi (pulci d’acqua) infestate da larve del verme della Guinea. Circa un anno dopo, il verme crea una bolla nella pelle dell’ospite umano, di solito sulla gamba o sul piede. Entro 72 ore, le bolle si rompono, esponendo una estremità del verme emergente. Questa rottura provoca una sensazione di bruciore molto dolorosa appena il verme emerge.Persone infette spesso immergono l’arto interessato in acqua per alleviare la sensazione di bruciore, permettendo così alla femmina adulta di rilasciare centinaia di migliaia di larve del verme della Guinea e contaminando la fornitura di acqua, ancora una volta.
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