In tempi di crisi bisogna pur ingegnarsi in qualche modo. Così, se i genitori non possono permettersi di pagare la mensa scolastica dei propri figli, spunta l’ipotesi di una stanzetta separata dove i bambini potranno pranzare con il panino che si porteranno da casa. Siamo a Cavenago, in Brianza, dove sono un centinaio i figli di famiglie che non versano il contributo dovuto per il pasto quotidiano che ammonta a 4,20 euro. La scuola in questione è la Ada Negri e la società francese che si occupa di gestire i pasti nella scuola si è lamentata con il comune di Cavenago, in provincia di Monza, pensando di creare dunque una mensa separata in modo che i piccoli studenti possano pranzare con panini o pasti preparati a casa dalle loro mamme.
Il caso, raccontato da La Stampa, si è presentato dopo che due bimbe siriane, di 7 e 9 anni, hanno rischiato di saltare il pranzo perché i genitori non avevano pagato il buono della mensa. La multinazionale Sodexo ( società con un fatturato da 16 miliardi e 47 milioni di euro) si è però lamentata del fatto che le mancano 23mila euro di rette non pagate (parliamo di 120 famiglie su 600), arrivando quasi a “minacciare” di dare ai bambini, le cui famiglie non avevano pagate, solo un panino vuoto e un succo di frutta.
Immediate le polemiche e per la mensa separata già si parla di un vero e proprio ghetto. Le famiglie già si oppongono a quella che sembra una discriminazione bella e buona. Alle dure reazioni dei genitori, il sindaco Sem Gelbiati risponde:
Il regolamento delle Asl impone che nei locali della mensa non entri altro cibo se non quello cucinato dalla stessa mensan altri Paesi del Nord Europa fanno così. La nostra preoccupazione è che la mensa venga chiusa per tutti, rendendo impossibile il tempo pieno con i conseguenti disagi per tutti quanti.