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Green Hill: continua lo sciopero della fame contro il canile degli orrori

Green Hill: continua lo sciopero della fame contro il canile degli orrori

In molti di voi conoscerete sicuramente la triste vicenda di Green Hill, soprannominato il ‘canile degli orrori’ per le violenze e le condizioni di vita malsane perpetrate ai danni degli animali che vi sono rinchiusi. Le povere bestiole non possono correre liberamente, mangiano male e vivono un’esistenza di reclusione. A sensibilizzare l’Italia sull’argomento i gruppi di attivisti che si sono organizzati in merito, invocando la liberazione dei beagle: l’adesione alla protesta animalista arriva anche da tanti cittadini residenti in diverse zone di Italia. Le aziende che, in un primo momento, collaboravano col canile, ora stanno iniziando ad allontanarsi dalla struttura.

Da ieri ben dieci animalisti hanno annunciato uno sciopero della fame per far sì che i teneri animali vengano liberati quanto prima e avviati a una vita fatta di amore e libertà e non di reclusione coatta. Elena Zanola, sindaco di Brescia, ha ricevuto dal Comitato “Montichiari contro Green Hill” una scatola contenente le 16.896 firme, raccolte da maggio 2010, che hanno un solo intento: quello di mettere gli animali in libertà o di inserirli in strutture che facciano il loro bene. Come si legge da una lettera allegata al pacco,

“Se questa disumana e vergognosa fabbrica di cani non chiuderà i battenti, le promettiamo che torneremo in piazza e che le consegneremo migliaia di altre firme. Le chiediamo, a nome nostro, dei firmatari della petizione e soprattutto a nome dei beagle, di non lasciare cadere nel vuoto la nostra richiesta. Non ci accontentiamo di promesse! Vogliamo la chiusura definitiva ed effettiva di questo allevamento. È l’unica soluzione possibile per questo inquietante caso di rilevanza ormai nazionale. La impone la coscienza”.

Striscioni e cartelli contro il canile dell’orrore sono stati sbandierati nella piazza antistante al municipio, dove 400 manifestanti hanno dimostrato il proprio dissenso. Alla protesta, presenti Michela Brambilla, ex Ministro del Turismo e Edoardo Stoppa, inviato di Striscia la Notizia, il quale fu rifiutato dalla Zanola, che pare non voglia cedere alle richieste dei cittadini: “Se volete chiudere Green Hill e gli altri 600 allevamenti di cavie in Italia, dovete far cambiare le leggi dello Stato”. 

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