Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello,Maradona, Napoleone, Charlie Chaplin, Barack Obama, Julia Roberts: che cosa hanno in comune personaggi così diversi oltre ad essere celeberrimi? Sono tutti mancini e conoscono, o hanno conosciuto bene le piccole grandi difficoltà e incombenze della vita quotidiana anche come usare le forbici o semplicemente scrivere senza sporcare il foglio.
Sarà anche per questo per il 13 agosto si celebra la Giornata internazionale dei mancini, istituita nel 1992 dal Left-Handers Club, e celebrata ormai in tutto il mondo per aumentare la consapevolezza sui vantaggi e degli svantaggi del mancinismo. I dati scientifici confermano che il 15% della popolazione al mondo è mancina, ma la Giornata intende anche contrastare in qualche modo gli antichi retaggi e pregiudizi cui i mancini da sempre sono stati sottoposti nel corso dei secoli.
Tanti i mancini della storia, anche celebri, corretti, come ad esempio il genio Albert Einstein, anche perché il termine mancino continua ancora oggi ad segnalare in qualche modo, seppure in senso figurato, il termine mancino come un aggettivo negativo che indica un’azione sleale e insidiosa.
Il termine mancino poi deriva dal latino ‘mancus’, mutilato e storpio, in greco il termine ‘skaios’ , mancino, indica anche infausto senza dimenticare che per secoli la mano sinistra era considerata ‘la mano del diavolo’.
Dai mancini corretti, le cose adesso sono cambiate, ma sono stati tanti, tantissimi i mancini che hanno dovuto subire pregiudizi e pressioni, a cominciare da Michelangelo e Leonardo. Eppure essere mancini e avere l’emisfero destro del cervello, quello che controlla la mano sinistra, sembra che favorisca veramente in modo decisivo la vena artistica. Basti pensare a tanti altri mancini famosi, da Gigi Riva a Johan Cruyff a John McEnroe ed Ayrton Senna passando per Bob Dylan e Jimi Hendrix senza tralasciare Picasso e Van Gogh. A sostegno della superiorità dei mancini sono arrivati tanti studi: una ricerca della St. Lawrence University di New York mette in evidenza che fra le persone con quoziente intellettivo importante, cioè i super intelligenti, ci sarebbero più mancini maggiormente propensi alla risoluzione dei problemi mentre una ricerca inglese pubblicata su Nature Neuroscience ha dimostrato che i mancini sono particolarmente abili nell’attività oratoria perché rispetto al cervello dei destrimani, utilizzano entrambi gli emisferi per l’elaborazione del linguaggio.
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