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Giappone, Taiwan e Cina, tensione in aumento

Giappone, Taiwan e Cina, tensione in aumento

La paura di un conflitto fra Giappone e Cina aumenta: la contesa per le poche e piccole isole nel Mar Cinese orientale – conosciute in Giappone come Senkaku ed in Cina come Diaoyu – continua e resta l’argomento principale della seconda e della terza economia più grandi del globo.

La Stampa ha pubblicato un articolo di Bill Emmott – giornalista britannico, corrispondente da Tokyo per diversi anni ed adesso direttore della rivista inglese The Economist – che spiega come le più gravi manifestazioni anti-giapponesi avvengano in Cina da anni e come, 7 anni fa, Taro Aso – politico del partito al governo in Giappone, allora – dichiarò: “Il Giappone e la Cina si odiano a vicenda da più di mille anni, non dovrebbe sorprenderla che anche oggi sia così“.

Sono anni che la Cina rivendica l’intero Mar Cinese meridionale ed il Giappone rivendica le Senkaku, contese anche dalla Corea del Sud. I media statali cinesi avevano riferito, nei giorni scorsi, dell’arrivo di circa 1000 barche da pesca nelle isole in questione; pare per rivendicare la territorialità della Cina sulla pesca all’interno di quelle che, al momento, sono acque territoriali giapponesi.

Notizia di oggi è la breve battaglia combattuta dalle guardie costiere del Giappone, a colpi di cannone ad acqua, contro decine di pescherecci taiwanesi e qualche naviglio militare che tentavano di entrare nelle acque territoriali delle isole Diaoyu/Senkaku contese fra Tokyo, Pechino ed anche Taipei. La TV nipponica NHK ha mostrato le immagini delle guardie costiere giapponesi intente a lanciare getti d’acqua ad alta pressione contro le imbarcazioni taiwanesi; a sua volta, anche Taiwan ha risposto con cannoni d’acqua.

Il segretario di gabinetto, Osamu Fujimura, ha dichiarato ai giornalisti che 8 navi della guardia costiera di Taiwan e 40 pescherecci avevano raggiunto le Senkaku. Un portavoce di Taiwan ha confermato la presenza di circa 60 pescherecci – partiti dal porto di Suao – giunti a pochi chilometri dalla costa per affermare i diritti di pesca.

L’arcipelago delle Diaoyu/Senkaku è attualmente sotto la sovranità giapponese, ma i 5 isolotti ed i 3 atolli sono rivendicati, per l’appunto, anche dalla Cina e dalla Repubblica di Cina, cioè Taiwan considerata una “provincia ribelle“. In Cina, continuano ancora oggi accese proteste contro l’ambasciata giapponese, atti di teppismo contro auto, prodotti e negozi giapponesi che sono sostenute dalla polizia di Pechino stessa.

Le isole contese sono in una zona ricca di pesce e di giacimenti di gas. Per cercare di calmare le acque – nel vero senso della parola – oggi, il vice-ministro nipponico degli Esteri, Chikao Kawai, si recherà a Pechino per discutere della faccenda.

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