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Giappone, robot con 24 dita per lavare i capelli

Giappone, robot con 24 dita per lavare i capelli

Chi non ha visto film di fantascienza in cui robot umanoidi prendevano pian piano il posto degli esseri umani nei compiti più ingrati e ne facilitavano la vita? Ebbene oggi in Giappone si è fatto un passo decisivo verso quella direzione. 

Il Sol levante è sempre stato all’avanguardia in campo tecnologico ed in generale in quello robotico, dove è insieme all’India ed agli Stati Uniti ai primi posti del settore. La robotica ha sempre avuto lo scopo dichiarato di costruire macchine pensanti, capaci di svolgere compiti complessi anche fuori dalle catene di montaggio (settore in cui la robotica la fa da padrone da parecchi anni ormai). L’idea di sviluppare macchine che assistano quelle persone che non possono provvedere a se stesse (come portatori di Handicap o persone anziane) è di vecchia data, ma è la prima volta che viene realizzata una macchina complessa come la “lava-capelli” della Panasonic.

L’ingegnere robotico Torhu Nakamura, sviluppatore di questa meraviglia, ha spiegato le sue funzioni: “questo robot è all’apparenza una normale poltrona da salotto. L’anziano od il portatore di handicap si siedono ed appoggiano il capo su un apposito lavandino, poi ci pensa la macchina. Con le sue 24 dita massaggia, friziona il cuoio capelluto, cosparge dei prodotti più adeguati i capelli ed in definitiva offre un esperienza di lavaggio dei capelli indimenticabile, consigliabile anche a chi non ha problemi di mobilità e desideri coccolarsi un po’”. 

I responsabili della Panasonic hanno spiegato che il Giappone è un paese dove la popolazione è in rapido invecchiamento e non c’è da stupirsi se prodotti come questi siano destinati ad avere un grande successo. Il robot “lava-capelli” verrà messo in produzione dopo gli ultimi ritocchi estetici e le operazioni necessarie di marketing entro la fine del 2012.

Secondo Nakamura la sua creazione troverà ampio spazio in tutti i mercati di paesi in rapido invecchiamento della popolazione, come l’Italia, ma anche la Cina in un futuro prossimo. Per adesso ci sono già ingenti prenotazioni da parte di ospedali e case di riposo nipponiche, che fanno ben sperare gli sviluppatori sul successo della loro creazione.

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