Anche su Twitter sembra esserci una sorta di “discriminazione”. Ne sa qualcosa Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl. Se qualcuno di voi avesse intenzione di interloquire sul famoso social network con il politico, andate prima a controllare il vostro numero di followers. Controllato? Ebbene, se avete meno di qualche migliaio di seguaci il consiglio è quello di lasciar perdere in quanto il senatore potrebbe trattarvi a pesci in faccia, rispondendo in maniera diretta ed inquietante a coloro che di voi che “oseranno” scrivergli.
Il tutto come potete ben vedere voi stessi:
C’è da dire che in realtà i followers di Gasparri non sono poi così tanti. 6258, non sono molti seguaci per un personaggio così pubblico e che siede in Parlamento da ormai 18 anni, che è stato ministro, che ha visto crescere la sua popolarità con decine e decine di presenze in qualità di ospite in numerosi programmi televisivi. Senza contare le imitazioni di cui è stato oggetto; una su tutte quella di Neri Marcorè.
A far riflettere è il fatto che sia proprio un politico ad etichettare come “non sei nessuno”, un cittadino. Forse, Gasparri dovrebbe considerare il fatto che sono stati milioni di anonimi cittadini a garantirgli la sua posizione e il suo stipendio cospicuo, ci permettiamo di aggiungere.