Le battaglie parlamentari degli ultimi giorni sono state particolarmente infuocate, ma i maggiori protagonisti di iniziative, anche un po’ ridicole, sono stati i parlamentari della Lega Nord, i quali si sono autoproclamati salvatori della patria ed inneggiano all’ingiustizia ed anti democraticità di questo governo tecnico. Un atteggiamento che come al solito serve a riproporre la demagogia della secessione, mascherandola come il tentativo dei “soldati padani” in marcia per la libertà.
Dalle fila della maggioranza sono molti quelli che non ci stanno a questa sceneggiata, che è evidentemente un malsano tentativo dei leghisti di recuperare l’elettorato perso nel corso dell’ultima disastrosa esperienza di governo. A dirlo chiaramente è stato il capogruppo del Pd Dario Franceschini, in passato reggente del partito fra la transizione del dopo Veltroni, il quale ha spiegato intervenendo in parlamento nelle dichiarazioni sulla fiducia alla manovra di Monti, che le argomentazioni del Carroccio non stanno in piedi.
Franceschini ha voluto ricordare come la Lega sia stata troppo di recente e da troppo tempo al governo per parlare di eredità del passato per giustificare gli attuali problemi e che non si può risolvere la crisi che sta travolgendo l’Italia con spot elettorali. “Pare che siate scesi dalla luna. Siete stati incollati alla poltrona per otto degli ultimi dieci anni e non siete stati i guerrieri padani, ma solo soldatini obbedienti” ha detto provocando l’ilarità di molti parlamentari, anche fra le fila del Pdl.
Il riferimento del capogruppo del Pd ha colpito profondamente infatti una delle più diffuse e pregnanti retoriche della Lega, che rende i suoi iscritti appunto sei “soldati” per la libertà padana, ma che in effetti non è altro che uno slogan utilizzato da parlamentari che non hanno saputo realizzare i propri programmi nonostante il lungo tempo passato al governo del paese. Molte le facce paonazze fra i banchi del Carroccio e molte anche le repliche, non molto educate tra l’altro, rivolte a viva voce nonostante il contesto.
