Non va proprio giù agli elettori di centrosinistra la manovra economica del governo Monti. Il premier, a parole, puntava su rigore dei conti, equità e sviluppo. Ma di equità e sviluppo non si vede proprio traccia. A essere penalizzati sono soprattutto i pensionati: quelli di ieri e quelli di domani. Preoccupano molto l’aumento dell’Iva, la reitronduzione dell’Ici sulla prima casa (che sarà molto più cara che in passato), il prezzo della benzina alle stelle e diverse altre misure che rischiano di mettere al tappeto i più poveri.
Gli elettori del Pd sono imbufaliti. La pagina Facebook ufficiale del segretario, Pierluigi Bersani, è ricoperta di critiche feroci, insulti e minacce di votare altri partiti. “Siete la vergogna della sinistra italiana: avete solo fatto i vostri interessi insieme a quelli del PDL – scrive Fiorenza. – Non siete diversi da loro, pensate solo alle vostre tasche e ve ne fregate del popolo italiano che vi mantiene! Tagliate i costi della politica, i vostri stipendi!”
“Francamente – scrive Fabrizio – non condivido assolutamente la durezza e l’assoluta inequità di come è stata applicata alle pensioni e di come il mio partito ha difeso le pensioni. Mi dispiace ma il mio voto con grande dispiacere lo darò ad altri“.
Scrive Cristina: “La responsabilità maggiore di questa macelleria che stanno facendo con la manovra è vostra, del PD e di Napolitano, che avete caldeggiato il governo Monti salvatore della patria”.
I commenti di questo tipo sono centinaia e spesso sono ben più duri. Cambierà, Bersani, linea politica, oppure andrà avanti col sostegno incondizionato a Monti? La domanda è retorica.