Un pacco bomba è arrivato in un’agenzia di Equitalia a Roma, in via Andrea Millenovi. Marco Cuccagna, responsabile dell’ufficio, ha aperto il pacco che conteneva l’ordigno. Nell’esplosione, l’uomo ha perso la falange di un dito. Il direttore è stato trasportato d’urgenza in ospedale con codice giallo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, dietro l’attentato all’agenzia di recupero crediti ci sarebbe una mano anarchica, che potrebbe ricollegarsi anche al pacco bomba precedentemente inviato alla sede di Deutsche Bank e rivendicato dalla Federazione anarchica informale. Gli inquirenti pensano che non si tratti solo di un episodio sporadico e che non si esclude totalmente che possano essere inviati altri pacchi esplosivi a Equitalia. Lo stato di allerta è, dunque, molto alto. Come spiegano gli investigatori i pacchi bomba,
potrebbero essere realmente tre o anche di più – rileva una fonte della sicurezza – sia in Italia che all’estero. Sono molto più che atti dimostrativi, qui si mira a fare male. E non è un caso che il periodo scelto per mettere in atto questa nuova fase di attentati sia quello attuale, con la crisi economica che attanaglia l’Europa e che può finire per esacerbare gli animi, favorendo il malcontento e attivando circuiti perversi.
Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha dichiarato che Equitalia è importante per il paese, in quanto da sempre svolge e “continua a svolgere esclusivamente il proprio dovere, nel pieno rispetto delle leggi. Una funzione essenziale per il funzionamento dello Stato, senza la quale non sarebbe possibile erogare servizi ai cittadini ed alle loro famiglie“. Annamaria Cancellieri, Ministro dell’Interno, ha definito questo attentato un atto “vile”, nel quale il direttore ha avuto un danno consistente. Per questo, il ministro esprime “vicinanza e solidarietà” a Cuccagna, sperando che il direttore guarisca presto. L’uomo ora è ricoverato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Nei prossimi giorni forse sarà spiegata la matrice dell’attentato: gli inquirenti sono sul campo per capire le motivazioni che soggiacciono a questo gesto.