I Pubblici Ministeri della Procura di Trapani hanno disposto il fermo per Salvatore Savalli, con l’accusa di omicidio. L’uomo, 39 anni, è accusato di aver ucciso la moglie Maria Anastasi, incinta al nono mese, spaccandole la testa per poi dare fuoco alla donna. L’uomo aveva denunciato la scomparsa della moglie mercoledì scorso. Interrogato per ore dai magistrati, coordinati dal Procuratore Marcello Viola, ha però dato versioni contrastanti sulla scomparsa della donna, che non hanno convinto gli inquirenti.
Savelli, in un primo momento, aveva raccontato ai magistrati di essersi trovato in auto nella campagne di Erice, in provincia di Trapani, con la moglie e i 3 figli. Sceso dall’auto per accompagnare i bambini a fare pipì, al ritorno, dopo aver udito il rumore dello sportello della macchina richiudersi, non vi avrebbe più trovato la moglie. Il racconto, però, è stato smentito dagli stessi figli del 39enne che non erano con la madre al momento della scomparsa di quest’ultima. L’uomo, di fronte alle ovvie contestazioni degli inquirenti, ha poi cambiato versione dicendo che in realtà c’erano solo lui e la moglie in auto quel giorno, per incontrarsi con l’amante della donna e con il quale doveva porre fine alla loro relazione.
Si è scoperto invece che ad avere l’amante era proprio Savelli e che addirittura costringeva moglie e figli all’abitazione forzata con la donna, che aveva portato a vivere in casa loro. La versione più verosimile della vicenda sarebbe quella per la quale l’uomo, dopo l’ennesima lite con la moglie per la presenza in casa dell’amante, avrebbe colpito la donna con un bastone alla testa, per poi darle fuoco. Il cadavere della moglie di Savelli è stato trovato ad una 20ina di chilometri dal luogo indicato da Savelli stesso come il posto in cui ha visto la donna per l’ultima volta. La relazione extraconiugale è stata confermata agli inquirenti dalla stessa amante. Si attende ora solo la convalida del fermo da parte del Gip.