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De Magistris sospeso da sindaco, lui: “La sentenza? Salutamela”

De Magistris sospeso da sindaco, lui: “La sentenza? Salutamela”

Il prefetto di Napoli Francesco Musolino, come previsto dalla legge Severino, ha firmato nella serata di mercoledì il decreto di sospensione per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, condannato a un anno e tre mesi per abuso d’ufficio nel processo “Why Not”. La misura sarà notificata al presidente del consiglio comunale giovedì mattina. In base alla legge Severino, la sospensione durerà diciotto mesi. Già il ministro dell’Interno Angelino Alfano, durante un question time alla Camera, aveva annunciato: “Oggi il prefetto ha ricevuto comunicazione della sentenza e procederà agli adempimenti di legge per la sospensione del sindaco”. Alfano aveva poi chiarito che non slitteranno le elezioni per la città metropolitana, previste per il 12 ottobre, e che il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, invece, non sarà sospeso, nonostante sia stato anche lui condannato, poichè “la sentenza emessa a suo carico non comporta l’applicazione di provvedimenti sanzionatori o cautelari che inibiscano anche temporaneamente la funzione“.

La reggenza spetterà dunque a Sodano, e non al fidato capo di gabinetto del sindaco, l’ex colonnello dei carabinieri Auricchio, come questi avrebbe voluto. De Magistris, alla notizia della trasmissione degli atti, aveva prima risposto “no comment” e poi, riferendosi alla sentenza, “salutamela“, ed ha quindi aggiunto: Io non mi dimetto, farò il sindaco di Napoli fino al 2016 e starò di più in strada a fare il sindaco dei cittadini. Alfano dice in Parlamento quello che ritiene. Sento tanti annunci in queste ore ma quando arriverà il provvedimento formale commenterò il provvedimento formale e farò i miei passi successivi”. De Magistris si è inoltre lamentato di “atteggiamenti brutti da parte di importanti esponenti della politica e delle istituzioni, registrando invece tanto affetto dai cittadini, sempre vicini, quelle che io chiamo persone senza potere. Sono motivo di grande forza. Vinceremo anche questa battaglia“.

Il sindaco sarebbe comunque intenzionato ad impugnare il provvedimento dinanzi al Tar. In serata si è tenuta inoltre la consueta riunione settimanale di pregiunta, che ha espresso “piena fiducia nel sindaco da parte degli assessori“. Dal Pd, l’europarlamentare Pina Picierno è netta: Bisogna andare alle urne approfittando della prima data utile. Ci auguriamo tutti che De Magistris ritrovi il senso delle istituzioni che ha totalmente smarrito e che faccia un passo indietro per il bene dei napoletani” ha affermato. Anche il segretario provinciale del Pd di Napoli Venanzio Carpentieri e il segretario regionale del Pd Campania Assunta Tartaglione hanno chiesto le dimissioni del sindaco.

A marzo, comunque, dovrebbe scattare per De Magistris la prescrizione del reato, ed è assai improbabile che il processo di appello e in Cassazione si concludano entro quei termini. Con la prescrizione decade anche la legge Severino, e il sindaco potrebbe quindi tornare in carica. Si è appreso intanto che durante il processo l’ex pm, per spiegare il motivo per cui aveva secretato il nome di uno degli indagati nell‘inchiesta “Why Not“, rivelò che c’era stato un precedente riguardante l’attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, indagato dalla Procura di Napoli agli inizi degli anni Novanta, in un’inchiesta di Tangentopoli, quando egli era presidente della Camera, il cui nominativo fu appunto secretato e formalmente non comparve nel registro degli indagati.

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