Aveva avuto appena il tempo di conoscere la gioia più grande che un essere umano possa provare: diventare genitore. Gabriele Simonacci, dopo aver concluso una normale serata di lavoro presso l’Argot di Roma, locale che da due anni e mezzo aveva aperto insieme a due dei suoi amici più cari, si è messo in sella del suo scooter Yamaha Majesty 400, pronto a riabbracciare la piccola Sofia nata da soli due giorni e la sua compagna Mariateresa, quando all’altezza del civico 238 in Corso Vittorio Emanuele II ha incontrato sulla sua strada un taxi.
Il conducente dell’auto intento a svoltare a sinistra in direzione Largo di Torre Argentina, ha impattato con la moto di Gabriele, facendolo finire sotto le sue ruote.
Per il giovane barman non c’è stato nulla da fare, purtroppo non sono serviti nemmeno i tentativi di rianimazione.
Sul luogo sono intervenuti i Vigili del Fuoco ed una pattuglia della Polizia Municipale al quale è attualmente al vaglio la dinamica dell’incidente.
Il tassista, di cui al momento non sono state ancora rese note le generalità, è stato sottoposto ai controlli per alcol e droga ed è accusato di omicidio stradale, ma l’accusa potrebbe essere modificata in omicidio colposo in quanto il conducente della fiesta bianca avrebbe fatto una manovra non consentita in quel punto.
Il direttore del Professional & Parteners Group, Raffaele Gerbi, che offre consulenza ed assistenza legale su tutto il territorio nazionale specializzato nei danni conseguenti agli incidenti stradali, si occuperà della difesa di Gabriele Simonacci.
In migliaia hanno salutato per l’ultima volta il neo-papà durante il funerale tenutosi presso la chiesa di San Pio X alla Balduina, stringendosi in un rispettoso cordoglio accanto alla compagna Mariateresa ed ai genitori di Gabriele. Alla fine della cerimonia la mamma Olimpia ha ricordato con queste parole il figlio: “Sorridete Gabriele voleva questo, non voleva veder piangere nessuno”.