Anders Behring Breivik, il 33enne norvegese responsabile delle stragi di Oslo e di Utoya del 22 luglio 2011, nelle quali morirono 77 persone e 240 furono ferite, è stato condannato dal tribunale di prima istanza di Oslo a 21 anni di reclusione, prorogabili nel caso in cui sarà ritenuto ancora pericoloso. Il folle terrorista estremista di destra è stato giudicato sano di mente. Qualora, invece, fosse stato dichiarato incapace di intendere e di volere, avrebbe dovuto scontare una condanna a vita in un ospedale psichiatrico. Breivik, qualche tempo fa, aveva dichiarato che non avrebbe fatto ricorso contro la sentenza qualora fosse stato dichiarato sano di mente.
L’anno scorso Anders Behring Breivik collocò un’autobomba nel centro di Oslo, dinanzi alla sede del Governo norvegese. Poi, travestito da poliziotto, si recò nell’isola di Utoya dove si stava svolgendo un congresso di giovani laburisti e iniziò a spazzare all’impazzata. Perirono 77 persone, molte delle quali giovanissime. Sin dall’inizio, il terrorista ha ammesso di aver agito per ideologia ultra-nazionalista e islamofobia. La condanna inflitta a Breivik rappresenta la pena massima prevista dalla legge del paese scandinavo.