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Boy scout USA escludono i gay

Boy scout USA escludono i gay

All’interno dei boy scout, negli USA, non è gradita la presenza di omosessuali. Una speciale commissione – composta da alcuni volontari, ex scout ed attuali dirigenti – ha scritto e reso nota oggi la sentenza definitiva: per due anni, la commissione ha esaminato la richiesta di ammissione di persone omosessuali nei prestigiosi “Boy Scout of America” e la risposta è stata “no“.

300 mila firme sono state raccolte in una petizione consegnata alla dirigenza dell’associazione, ma non è servito a nulla, perché il comitato – formatosi nel 2010 e composto da 11 persone – è rimasto impassibile. Del resto, già nel 2000, l’esclusione dei gay dall’associazione aveva ricevuto anche il sostegno della Corte Suprema.

Adesso il caso è tornato alla ribalta, in seguito ad alcuni ultimi avvenimenti: il primo vede come protagonista Jennifer Tyrrell – madre di quattro bambini, nonché ex leader di un gruppo di scout – che è stata espulsa lo scorso aprile perché omosessuale; il secondo riguarda un ragazzo di 19 anni, del Missouri, che è stato costretto a lasciare gli scout dopo aver deciso di fare coming out. Questi sono stati i motivi per cui è iniziata la petizione che, però, non ha portato a nessuna revisione del regolamento del gruppo.

La commissione speciale ha dichiarato “la ferma volontà di perseguire nella politica di esclusione dei gay, perché considerata la migliore per i boy scout“. Deron Smith – portavoce dell’associazione, che ha la sua sede a Dallas – ha spiegato che la commissione speciale, anche se “con diverse prospettive e opinioni“, è stata d’accordo nel “raccomandare che la politica fin qui seguita dagli Scout d’America sia preservata“, escludendo eventuali membri omosessuali.

Le proteste, naturalmente, non si sono fatte attendere: “Con il paese che avanza verso una maggiore inclusione, i leader dei Boy Scout d’America hanno scelto di insegnare la divisione e l’intolleranza“, ha dichiarato Chad Griffin, presidente della Human Rights Campaign.

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