Oggi è previsto un incontro fra Silvio Berlusconi ed Umberto Bossi, che sarebbe volto ad una riappacificazione fra le rispettive formazioni parlamentari, che dalla fine del governo del fondatore del Pdl per far spazio al governo tecnico si sono scontrate a più riprese, con un aumento dei toni che rischia di spezzare definitivamente uno dei binomi più duraturi della passata stagione politica.
“Ci diremo quel che abbiamo da dire e lo faremo come siamo abituati, cioè faccia a faccia” ha detto il capo del partito leghista, che ha poi concluso mantenendo un basso profilo ” se Berlusconi vuole la riappacificazione non c’è altro da fare: deve dare l’esempio in aula. Le cose si conquistano.”
Berlusconi dal canto suo si è detto ottimista, ritenendo di avere buone possibilità visti gli argomenti a suo favore all’interno della ripresa di un certo discorso con la Lega, ma non risponde alle domande dei giornalisti, che da diversi giorni gli chiedono cosa ne pensi dell’emendamento proposto dai padani alla manovra di Monti che prevederebbe di fatturare anche sulle frequenze digitali, finora gratuite, che renderebbero la vita assai difficile alle sue televisioni del gruppo Mediaset.
Al momento anche il resto del Pdl non sembra in vena di polemica, cosa più unica che rara, mentre i leghisti ne sparano a tutto spiano e danno l’impressione che la maggioranza di loro non abbia alcun vero legame con i decennali alleati del partito di Berlusconi. Probabilmente si finirà con l’accordarsi nuovamente in vista delle elezioni del 2013, ma non prima di aver fatto abbastanza confusione da recuperare un po’ dell’elettorato leghista, che negli ultimi anni è andato disperdendosi, come del resto anche l’azione di governo “federalista” dei suoi parlamentari.
Alcuni rumors vorrebbero Berlusconi in procinto di proporre a Bossi un patto, simile a quello siglato nel 2009 alla vigilia delle elezioni, con cui assicurare a Bossi qualche nuova ignobile concessione costituzionale in cambio del suo appoggio parlamentare. Tale ipotesi è però stata smentita dal copogruppo Pdl alla camera Fabrizio Cicchitto.