Non c’era proprio niente di improvvisato negli scontri e nelle violenze di Roma dei giorni scorsi. Piani dettagliati, posizionamenti strategici e adunate online per i Black Bloc, che nei mesi scorsi si sono addestrati in Val di Susa dove hanno protestato con i No Tav.
Si sono allenati in Val di Susa i violenti che nei giorni scorsi hanno messo a ferro e fuoco la capitale. Gli inquirenti ne sono certi, infatti visionando i filmati delle telecamere e le fotografie, molti inviati dagli stessi manifestanti pacifici, sono stati riconosciuti molti elementi già segnalati negli scontri della polizia con i No Tav.
Identiche le strategie di battaglia: pianificazione dei più anziani; nascondere mazze, fionde, proiettili di ferro e pietra; adunata online. Nulla di casuale insomma nelle violenze in cui l’età media dei Black bloc è fra i 17 ed i 25 anni. Proprio l’età dei quattro giovani, un uomo e tre ragazze, che sono stati fermati la mattina di sabato nella capitale a bordo di una Fiat 600. I quattro nascondevano nel bagagliaio un piccolo arsenale: mazze, bulloni, fionde e sanpietrini.
Che si avvicini un ritorno del clima degli anni di piombo, il periodo durante la guerra fredda in cui le stragi di stato, i rapimenti e le violenze venivano considerati da molti il mezzo per realizza un cambiamento? Fa discutere già l’intervista di RaiNews ad uno studente minorenne, il quale ha detto: “con una manifestazione pacifica non si ottiene nulla, con i danni che abbiamo fatto, dicono di parecchi milioni di euro, si crea disagio e si costringe i politici a fare qualcosa”.