I pitbull sono tra le razze di cane più controverse degli ultimi tempi, e ci si domanda sempre più spesso se la gravità della situazione sia quella realmente percepita o se sia accentuata dai mass media. Si tratta di cani troppo spesso educati dagli umani alla difesa, e con delle mascelle la cui possenza può risultare pericolosa. Va da sé, dunque, che la responsabilità è comunque sempre dei loro proprietari.
In genere le vittime in questione sono anziani e bambini, ossia quegli individui che forse non calcolano bene il pericolo e che rischiano di fare gesti inappropriati o che comunque possono allarmare il cane, inducendolo all’attacco. In nessuno di questi casi, ovviamente, il cane attacca per sadismo o amor di violenza, bensì per un’educazione ricevuta volta alla difesa del territorio.
L’ultimo episodio risale alla scorsa domenica, ed è avvenuto in Portogallo. Un pitbull di 8 anni ha morso un bambino di 18 mesi provocandone la morte: ora il magistrato ha deciso per l’abbattimento di Zico, il pitbull protagonista di questa tragedia.
Gli assassini umani non subiscono questa sorte, ci si chiede perché per gli animali invece le cose debbano andare diversamente, e per questo 11500 persone in Portogallo stanno combattendo perché questo non avvenga, organizzando un corteo nazionale per il prossimo 2 febbraio a Lisbona.
La presidentessa dell’associazione Animal, Rita Silva, afferma: “Il bambino e il cane sono entrambi innocenti in questa storia”. E in effetti l’accaduto dà più che ragione alla signora Silva: sembra infatti che il piccolo sia entrato in una stanza buia e non abbia visto il cane, urtandolo. Zico si è sentito forse aggredito, e lo ha morso, provocandone la tragica morte. Il cane in questione non è mai stato aggressivo in 8 anni di vita, dunque si evince che l’aggressione sia avvenuta per un assurdo caso.
A Setubal si sono svolti oggi i funerali del piccolo, mentre intanto le sorti di Zico sono ancora incerte.
Questo è quanto accade in un mondo in cui gli assassini più efferati non pagano solo se hanno la patente di ‘esseri umani’.