Sono oltre 4000 le donne cinesi che hanno usufruito della banca del seme di Shangai per rimanere incinte, dal 2003 a oggi. Eppure ora i donatori di sperma in Cina scarseggiano, e per questo la banca del seme ha fatto appello agli uomini della nazione, tra i 24 e i 45 anni, in buona salute, perché aderiscano in massa per rimpinguare le casse, e le provette, della banca di Shangai, così da tornare a dare speranza ai neo genitori che per vari motivi non possono avere figli, e che possono così ricorrere alla donazione.
Secondo lo Shangay Daily, che ha ospitato la richiesta pubblica della banca rivolta all’intera popolazione cinese, essa opera con profitto da nove anni: per 4000 donne che hanno usufruito del “servizio”, sarebbero nati infatti 1956 bambini sani. In rete però si trovano alcune analisi e riflessioni su come questa banca e il servizio che offre costituisca un vero e proprio business.
Secondo il calcolo effettuato da alcune persone a Guangzhou, la ex Canton, infatti, donando il proprio sperma alla banca del seme per almeno 138 volte, un donatore può addirittura guadagnare una cifra pari alla caparra per l’acquisto di una casa di 100 metri quadrati. Oppure, basterebbero anche solamente 47 donazioni per una casa più piccola in un centro cittadino minore, con costi delle abitazioni inferiori.
Un business notevole, insomma, quello della banca del seme: quella cinese, tra l’altro, offre anche un servizio aggiuntivo ai suoi donatori. Consente infatti di conservare il proprio liquido seminale, scelta che viene preferita in genere dagli uomini che devono sottoporsi alla chemioterapia, che hanno disturbi legati al sistema immunitario e che svolgono lavori a rischio.
Fino ad ora sono 587 gli uomini (tutti cinesi salvo otto stranieri) che hanno conservato il loro sperma e i loro campioni hanno dato la vita a ben 43 bambini.
