Rimasto bloccato per oltre dieci ore sul grande raccordo anulare durante le nevicate che a febbraio 2012 hanno paralizzato la capitale, Giuseppe Moletti, finita la benzina, dopo aver accostato la vettura al ciglio della strada per non intralciare la carreggiata, si risolse a tornare a casa, approfittando del passaggio di un altro automobilista. Sarebbe tornato a riprendere la vettura il giorno successivo, ma – racconta lo stesso Moletti – a causa dell’emergenza neve il sindaco Alemanno impose l’obbligo di circolazione solo con catene a bordo o pneumatici da neve, così lui, non essendo attrezzato, dovette lasciare l’auto parcheggiata sul Gra per due giorni, come tanti altri malcapitati automobilisti.
Tornato a riprenderla, trovò sul parabrezza la sgradita sorpresa: una multa da 390 euro, più altri 100 euro dovuti per la rimozione.
La polizia municipale, quando Moletti denunciò lo scandalo al quotidiano Repubblica, gli suggerì di presentare ricorso per evitare di pagare la sanzione.
“Il clamore suscitato dai giornali e dalle trasmissioni televisive aveva sortito i suoi effetti positivi – ha raccontato infatti al giornale Maria Grazia Teodori, la compagna di Moletti – Poche settimane dopo l’ultima nevicata siamo stati convocati dalla polizia municipale, che ci ha assicurato che tutto sarebbe stato risolto con un ricorso”.
Così non è stato, la multa non è stata stralciata, anzi, la coppia ha ricevuto una notifica con la quale il prefetto “ordina e ingiunge” il pagamento della sanzione amministrativa, che nel frattempo è quasi raddoppiata, raggiungendo la cifra di 796 euro.
“Sembra quasi che il Campidoglio voglia fare cassa sulle spese dei cittadini che si sono trovati in piena emergenza a causa dell’inefficienza della stessa amministrazione comunale” ha commentato Maria Grazia Teodori, la quale è sicura che anche molti altri automobilisti che il 3 febbraio scorso si sono ritrovati bloccati sul raccordo anulare e hanno dovuto lasciare lì la propria vettura, siano stati vittima di sanzioni analoghe.
L’unica speranza per questa famiglia e per chi come loro si dovesse essere ritrovato effettivamente nelle medesime condizioni, è che il Campidoglio prenda a cuore questo caso e decida di revocare la salata sanzione.