In pochi mesi erano state compiute ben due rapine in due banche romane molto simili, da una donna che ha agito nello stesso modo e con un risultato positivo, per la rapinatrice si intende, in una delle due occasioni. Il 2 agosto una donna con una calza a coprirle il volto entrò in un istituto di credito in via dei Colli Portuensi, poi, dopo aver minacciato un dipendente con una pistola giocattolo, si era fatta consegnare i soldi delle casse ed era fuggita con la tranquillità della professionista del crimine, con un bottino di ben 6000 euro.
Meno di un’ora dopo aveva tentato lo stesso copione in un’altra filiale di quella banca in viale Trasteve, li però è stata tradita dalla fortuna, dove la novella “Margot” è sta costretta ad una fuga precipitosa a mani vuote, infatti la polizia è riuscita a metterle i bastoni fra le ruote in tempo.
Due poliziotti giunti sul luogo del crimine hanno effettuato un sopralluogo e raccolto testimonianze sufficienti fra gli avventori ed i dipendenti delle banche per arrivare alla conclusione che l’audace rapinatrice era la stessa, con un abbigliamento differente. Il modus operandi era infatti identico e non lasciava dubbi sul fatto che circa un mese prima la stessa donna aveva messo a segno un colpo simile.
Il commissariato di Monteverde, diretto da Mario Viola, è riuscito dopo varie indagini a rintracciare la rapinatrice, che sarebbe nientemeno che una signora di 59 anni, romana. La donna era assente dai registri comunali da ben 10 anni, per cui le ricerche si sono basate tutte su una targa del suo veicolo, individuata dopo un attento visionamento delle riprese di sorveglianza degli istituti di credito e dei negozi lungo le strade.
In seguito è stata effettuata una perquisizione nell’appartamento, che ha fornito definitivamente le prove agli inquirenti per incastrarla. Nella camera da letto, sotto il materasso, sono stati trovati ben 10000 euro in contanti, in una busta erano inoltre nascosti i foulad, calze, pantaloni in microfibra ed occhiali da sole utilizzati come travestimento. Il suo “kit da rapinatrice” insomma. In un’altra busta è stata ritrovata la pistola giocattolo, privata ovviamente del classico tappetto rosso, previsto dalla legge per assicurarne il riconoscimento.