Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza ha scoperto un centinaio di prostitute milionarie, apparentemente nullatenenti, grazie agli annunci a luci rosse online che le stesse mettevano per trovare clienti.
Le donne, prevalentemente straniere, si prostituivano in diverse località del territorio vicentino ed in altre province con evidenti discrasie fra i redditi dichiarati e le proprietà risultanti dalle indagini. Le lucciole, spesso risultanti a reddito 0, possedevano auto di valore (Porche, BMW, Jaguar, Land Rover e Mercedes), appartamenti di lusso, gadget tecnologici (iPhone, Ipad ed altri tipi di smartphone) ed orologi super costosi (Cartier, Rolex ed altri marchi conosciuti). Le incongruenze hanno insospettito gli inquirenti, che hanno poi facilmente rintracciato i siti su cui le prostitute si “offrivano” ai clienti utilizzando l’apparenza di escort. La maggior parte delle donne venivano dall’est Europa, dal sud America e dall’estremo oriente dell’Asia. Le Fiamme Gialle sono riuscite ad individuare un gran numero di donne dedite alla prostituzione su questi siti, che offrivano più o meno esplicitamente servizi sessuali nelle zone intorno a Vicenza, ma anche servizi in “trasferta”.
Un’italiana di 40 anni, che non aveva mai presentato una dichiarazione dei redditi, aveva acquistato nel 2008 un appartamento da 270000 euro senza alcun mutuo o finanziamento. Un’altra dell’est, indicava di poter riceve i propri clienti in numerose città: Vicenza (naturalmente), ma anche Milano, Roma, Montecarlo, Parigi e New York. Inoltre aveva denunciato tempo fa un furto in una casa, “regalatagli” da un suo cliente, del valore di circa 100000 euro i gioielli, orologi e computer. Un’altra sud-americana senza redditi dichiarati aveva comprato in meno di un mese un Audi A8 ed una Range Rover senza nessun finanziamento.
Gli elementi acquisiti dai militari sono stati girati , per le valutazioni di competenza all’amministrazione finanziaria, con il coinvolgimento di nove diversi uffici dell’Agenzia delle Entrate di 4 diverse regioni italiane. Come avvenne per il gangster Al Capone, nell’America del proibizionismo, le lucciole non sono state arrestate per il reato con cui guadagnavano, ma perchè non pagavano le tasse!