Animali d’affezione e proprietari umani seppelliti insieme nella stessa tomba: è legge in Lombardia che diventa la prima regione italiana ad aver introdotto la novità precisa nella riforma regionale dei servizi funerari.
La riforma è stata approvata dal Consiglio regionale con 41 sì e 29 no (contrari Pd e Movimento 5 Stelle).
Il testo prevede che gli animali d’affezione, “per volontà del defunto o su richiesta degli eredi, possono essere tumulati in teca separata, previa cremazione, nello stesso loculo del defunto nella tomba di famiglia”.
Una riforma che tiene in considerazione il rapporto speciale che lega un essere umano e il suo amico a quattro zampe e che potrebbe essere presto ripresa anche dalle altre regioni seguendo l’esempio della Lombardia.
“È un’ottima notizia che spero apra la strada all’approvazione della proposta di legge nazionale che ho depositato l’estate scorsa e che prevede anche la sepoltura dei resti degli animali d’affezione nella tomba del proprietario. Il testo disciplina, in generale, la materia dei cimiteri, dei servizi di cremazione e di sepoltura dei nostri amici a quattro zampe”è stato il commento dell’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
Ma c’è qualcuno che contesta la riforma, in particolare un sacerdote bresciano fortemente contrario.
Se qualche mio parrocchiano vuole farsi seppellite con il suo cane o il suo gatto, con tutto il rispetto per gli animali, si trovi un altro prete che lo porti al cimitero. Anche io ho una dignità.
È stato il tweet di don Marco Mori, parroco nel quartiere di San Polo ed ex responsabile dell’ufficio oratori della diocesi di Brescia.