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Alessandro Sallusti, la Digos lo arresta nella sede de Il Giornale

Alessandro Sallusti, la Digos lo arresta nella sede de Il Giornale

Il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti è stato prelevato dalla Polizia nella sede del giornale milanese, tra gli applausi dei colleghi. Sallusti aveva proposto una sorta di scambio alle forze dell’ordine che stanno eseguendo l’ordine di carcerazione. Su Twitter il direttore ha postato, infatti: “Voi non violate la sede de Il Giornale, io mi consegno a San Vittore e poi fate quel che volete. Mi costituisco io perché non voglio che venga violato il giornale. Non Il Giornale, ma un quotidiano”. Sallusti ha motivato la sua scelta come provocazione politica.

Alle telecamere di Tgcom24, il direttore de Il Giornale ha dichiarato, poco prima del suo arresto, che:

Peccato che sia finita così che siano entrati al giornale. Sono davvero incoscienti. Non si esegue l’arresto di un giornalista all’interno di un giornale. È una ferita per tutti i noi, per Il Giornale, abituato a essere ferito, del resto il suo fondatore è stato gambizzato. Siamo forti ma mi dispiace per il nostro mestiere. Non doveva finire così.

In conferenza stampa, Sallusti aveva dichiarato: “Non ho intenzione di andare agli arresti domiciliari. Supplico il Procuratore Edmondo Bruti Liberati che mi mandi i carabinieri e mi traducano in carcere”, precisando poi che “appena mi portano a casa per i domiciliari tornerò subito a lavorare qui al Giornale” in modo da commettere poi il reato di evasione. “Sono qui ad aspettare gli eventi, sto aspettando che la Digos mi venga a prendere, intanto faccio il giornale”, aveva dichiarato nelle scorse ore il direttore.

Il direttore, nell’esprimere il suo dissenso per la violazione della sede del suo quotidiano, ha anche manifestato il suo dissenso nei confronti della categoria dei giornalisti che non ha avuto nessun sussulto in merito alla faccenda. Ricordiamo che il direttore è stato condannato definitivamente a 14 mesi di carcere per diffamazione. Nei suoi riguardi il giudice della sorveglianza di Milano ha disposto la detenzione domiciliare.

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