L’Italia è riconosciuta nel mondo per l’alto numero di edifici e strutture di grande valore culturale, dai centri storici medievali agli splendidi palazzi che arricchiscono tante delle nostre città. Si parla invece meno spesso degli ostacoli alla mobilità che ciò spesso comporta, resi ancora più difficili da superare a causa di una pianificazione poco attenta di città e spazi pubblici. Nemmeno le abitazioni private sono esenti dal problema delle barriere architettoniche, che rendono complicata la quotidianità di disabili e persone con difficoltà motorie. Vediamo allora come migliorare l’accessibilità degli spazi pubblici e privati attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti.
Che cosa sono le barriere architettoniche
Per definire le barriere architettoniche bisogna partire dal concetto di accessibilità, in particolare nell’ottica di persone disabili, anziane, o con problemi di salute di varia natura. Si parla di barriere architettoniche, ad esempio, in presenza di ostacoli materiali che intralciano la mobilità corretta, oppure che limitano o impediscono l’accesso a strutture o a parti di esse. Rientra inoltre nella definizione anche la mancanza di adeguata segnaletica per l’orientamento di persone ipovedenti, non vedenti o non udenti. Trattandosi di una questione cruciale per garantire a tutti i cittadini la possibilità di muoversi in sicurezza, esistono detrazioni e agevolazioni fiscali che favoriscono l’installazione di dispositivi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche. In questo senso, per coprire il costo montascale, o le spese per installare rampe, indicazioni per non vedenti e non udenti, o ristrutturare gli spazi per renderli più accessibili, si può accedere a diversi tipi di bonus e contributi. Per gli edifici di nuova costruzione è invece fondamentale tenere a mente i principi dell’architettura accessibile fin dalla fase di progettazione. In particolare, i requisiti a cui prestare attenzione sono tre: accessibilità, visitabilità e adattabilità. Con accessibilità si intende la possibilità di raggiungere un edificio, entrarvi e utilizzarne gli spazi in sicurezza e autonomia. La visitabilità fa riferimento agli spazi comuni e ai servizi igienici, che devono essere raggiungibili per tutti. Infine, adattabilità significa che gli spazi devono essere modificabili con semplicità e a costi contenuti per permettere accesso a coloro che hanno capacità motorie e sensoriali ridotte.
Bonus e agevolazioni per abbattere barriere architettoniche
Una delle agevolazioni principali di cui si può usufruire è il bonus per l’abbattimento di barriere architettoniche introdotto con la Legge di Bilancio del 2022. Si tratta di una detrazione IRPEF del 75% sulle spese per interventi volti a eliminare gli ostacoli alla mobilità effettuati su edifici e strutture già esistenti. Fa riferimento a lavori svolti nel corso del 2022, e il rimborso sarà erogato in cinque quote annuali di pari importo. Rientrano tra le spese idonee all’ottenimento del bonus tutte quelle modifiche mirate ad abbattere le barriere architettoniche, come l’installazione di un montascale per disabili, l’adeguamento dei servizi igienici o il riposizionamento di citofoni e impianti elettrici a un’altezza raggiungibile anche per chi è in carrozzella. Sono inoltre inclusi interventi per automatizzare impianti esistenti, così come le spese per smaltire i materiali in caso di sostituzione di un impianto.
Esiste un’ulteriore agevolazione fruibile dalle persone disabili, consistente in una detrazione fiscale del 19% e che si applica per l’acquisto di beni mobili o strumenti che favoriscono mobilità e comunicazione della persona. In alcuni casi specifici, infine, si può applicare il Superbonus 110% anche all’installazione di dispositivi o a modifiche effettuate per abbattere le barriere architettoniche. Ciò è possibile quando gli interventi avvengono in modo congiunto con lavori per l’isolamento termico delle superfici o per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernali.
Attraverso l’implementazione di misure per la mobilità di tutti, unite a una pianificazione più inclusiva per il futuro, sarà possibile rendere spazi pubblici e privati nel Bel Paese sempre più accessibili.